Arriva il Green pass. Mario Draghi firma il Dpcm che definisce le modalità di rilascio della Certificazione verde digitale Covid-19 che facilita la partecipazione ad eventi (fiere, concerti, gare sportive, ricevimenti nuziali), l’accesso alle residenze sanitarie assistenziali e lo spostamento in entrata e in uscita dai territori che, nel caso di una risalita dei contagi, potrebbero tornare in zona rossa o arancione. Dal prossimo primo luglio, poi, assicurerà piena libertà di movimento sul territorio dell’Unione europea. Si potrà scaricare o stampare dal sito o da Immuni, o richiedere al proprio medico e in farmacia. Chi ne avrà diritto, facendo la vaccinazione o un test sierologico, riceverà una notifica via mail o sms.
Mascherine, Salvini in pressing su Draghi
Resta intanto il pressing di Matteo Salvini per eliminare l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Il leader della Lega affronta il tema nel corso del faccia a faccia con il premier a palazzo Chigi. “Spero che anche l’Italia nel giro di poche ore o pochi giorni possa fare come hanno già fatto altri Paesi. La speranza, anzi la richiesta e proposta è che nei prossimi giorni le mascherine all’aperto siano un lontano ricordo”, dice, mostrandosi fiducioso con i suoi circa una apertura dell’ex presidente Bce sulla possibilità di anticipare lo stop a prima del 15 luglio. Dopo il colloquio con Draghi Salvini tira il freno, invece, sulla proroga dello stato d’emergenza. “Ne riparleremo a fine luglio ma mi pare che la situazione sia tornata sotto controllo”, si limita a dire dopo aver usato toni ben più battaglieri (“Il commissario Figliuolo contiamo che per fine luglio abbia assolto al suo compito, il Cts può rimanere in stand by e non è che dobbiamo avere un Cts per sempre”) sino a poche ore prima. Il leader del Carroccio ha ancora una volta l’esigenza di ‘coprirsi’ sul fronte aperturista rispetto a Giorgia Meloni, che da giorni chiede lo stop delle misure straordinarie, ma pare abbozzare rispetto alla volontà del capo del Governo di mantenere in piedi la struttura commissariale e gli strumenti normativi permessi dallo stato d’emergenza oltre il 31 luglio.
Scintille Pd-Lega
Di mascherine e stato d’emergenza non si parla nel Consiglio dei ministri convocato nel pomeriggio per approvare il decreto per il rafforzamento del ministero della Transizione ecologica per la realizzazione del Pnrr e il fondo compensativo da 92 milioni per lo sviluppo rurale. Le nuove polemiche, in ogni caso, riaccendono lo scontro tra alleati. Sono i dem, questa volta, a schierarsi al fianco del premier. “Il Pd è con Mario Draghi sulla gestione della pandemia, e non servono fughe in avanti o sparate a casaccio. Lo stato di emergenza non è un golpe strisciante – chiarisce Enrico Borghi – ma l’impianto giuridico per l’azione di vaccinazione e profilassi contro il Covid”. “Lo stato d’emergenza non deve essere oggetto di un congresso – gli fa eco Andrea Orlando – Quando i numeri ci diranno che si è stabilizzato questo risultato discuteremo di come superare lo stato di emergenza. Non deve venire da un partito politico deve essere un dato oggettivo”. Allineati alla posizione del premier anche Iv e M5S: “Togliere la mascherina all’aperto a partire da questa estate è l’obiettivo del governo, ed è vicino – assicura su Facebook Luigi Di Maio – È da mesi che aspettiamo questo momento e adesso che i numeri ci dicono che stiamo superando la crisi sanitaria bisogna accelerare”.