“Le sembrano normali queste cose? Non so se questo tunisino spacciasse o meno, ma credo che siano le forze dell’ordine a dover citofonare, sono pagate per far questo”. Così il ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà (M5S), ospite del Forum PoliticaPresse, commenta uno degli episodi che fanno più discutere nella campagna elettorale in Emilia-Romagna: Matteo Salvini che, al citofono, chiede ad una famiglia tunisina se spaccia. “Ricorda le citofonate che facevi da bambino e poi scappavi via – ha aggiunto il ministro -. C’è qualcosa che non sta funzionando in questo Paese: in questo modo si dissesta il Paese”.
E. Romagna, D’Incà: “Salvini al citofono? Come i ragazzini”
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