Il governo studia nuove misure di sostegno contro l’impennata delle bollette di luce e gas. Sembra si sia ormai vicini alla chiusura, e in particolare – dopo il ‘no’ alla scostamento di bilancio da parte di Palazzo Chigi – il lavoro è dedicato a interventi per attenuare i costi a famiglie e imprese. Sulla questione si sono riuniti il premier Mario Draghi, il ministro all’Economia Daniele Franco e il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani. Il provvedimento dovrebbe esser pronto al massimo per l’inizio della prossima settimana, ma non sono escluse accelerazioni.
Oltre al credito d’imposta e alla proroga al taglio delle accise sui carburanti per altri 15 giorni (affinché resti l’ombrello dello sconto su benzina e diesel dal 20 settembre in poi, quando scade), quindi fino al 5 ottobre; c’è anche molta attenzione alla partita sugli extraprofitti. Intanto si spera che, dopo le aperture delle ultime ore sul fronte europeo, si possa arrivare alla definizione di un tetto al prezzo del gas.
Gli industriali del nord Italia – i presidenti di Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto nel corso di una riunione ad hoc – lanciano un altro allarme – in linea con l’appello del presidente nazionale Carlo Bonomi – sulla situazione di “urgenza indifferibile” per “tutta la filiera produttiva”. Tra gli elementi messi in evidenza “l’annullamento del rilancio economico post-pandemia”. Secondo i dati degli industriali del Nord Italia “nel 2019 il totale dei costi di elettricità e gas sostenuti dal settore delle quattro Regioni ammontava a circa 4,5 miliardi di euro; nel 2022 gli extra-costi raggiungeranno una quota pari a circa 36 miliardi di euro, che potrebbe essere addirittura superiore ai 41 miliardi nello scenario di prezzo peggiore”. Per questo – dicono – “le imprese non possono attendere un giorno di più quelle misure necessarie a calmierare i prezzi di gas ed energia elettrica”, come “l’introduzione di un tetto al prezzo del gas, la separazione del meccanismo di formazione del prezzo dell’elettricità da quello del gas, misure per il contenimento dei costi delle bollette con risorse nazionali ed europee, destinazione di una quota nazionale di produzione da fonti rinnovabili a costo amministrato” alle industrie.
La definizione di un tetto europeo al prezzo del gas sembrerebbe esser vicino; già soltanto gli spiragli di questi ore hanno portato infatti in discesa la quotazione all’hub olandese di riferimento. Un andamento altalenante dei prezzi del gas e forti oscillazioni che – per il presidente di Federpetroli Italia Michele Marsiglia – “sono dimostrazione solo di una forte speculazione che si è innescata a seguito del conflitto” in Ucraina. “Stanno creando solo panico sui mercati – conclude Marsiglia – e un price cap non ha senso, se dovesse cessare il conflitto, come successo per altre situazioni belliche, tutto ritorna alla normalità”.
Energia: governo studia nuove misure di sostegno, verso la proroga del taglio del accise
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