I numeri sono virtuali, ma la tendenza si vede e non è di poco conto considerando l’importanza della partita. Secondo gli exit poll sulle Regionali in Sicilia, il candidato del centrodestra Nello Musumeci sarebbe in lievissimo vantaggio su Giancarlo Cancelleri, aspirante governatore del M5S. Il primo infatti può vantare una forbice di consensi che va dal 36 al 40%, mentre il pentastellato oscilla tra il 33-34 fino al 37 circa. La sfida però è ancora tutta da giocare con lo spoglio ufficiale dei voti che partirà alle 8 di lunedì. Affluenza in lieve calo rispetto al 2012: il dato definitivo è del 46,76%, in discesa rispetto al 47,41% di cinque anni fa.
Di certo c’è il tonfo del Pd e della sinistra: Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo, si attesterebbe tra il 16 e il 20%, Fava (appoggiato da Mdp) addirittura intorno al 10%. Dal mondo dem le parole sono decise: per il coordinatore della segreteria nazionaleLorenzo Guerini “se i risultati confermeranno gli exit poll di stasera ci troveremmo davanti a una sconfitta tanto annunciata da tempo quanto netta e indiscutibile”. Lo stesso Micari usa più invece più prudenza, spiegando che “la storia ci insegna quanto il dato degli exit poll sia parziale ed estremamente approssimativo. Domani si cominciano a vedere i dati veri, poi ci sarà tutto il tempo per commentare”. Davide Faraone attacca invece il numero 1 del Senato “Micari ha avuto il coraggio che non ha avuto Grasso”.
CAUTO OTTIMISMO MUSUMECI. Dallo staff di Musumeci, voluto fortemente da Giorgia Meloni, trapela “un cauto ottimismo, attendiamo con fiducia il dato definitivo di domani”. Nel centrodestra però non sono in pochi a leggere in chiave nazionale la sfida di Palazzo d’Orleans, soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche. A caldo il leader della Lega Matteo Salvini ruggisce: “La cosa certa è che il governo è stato sfiduciato dall’80% dei Siciliani, scioglimento del Parlamento ed elezioni subito”. I big del mondo a Cinque Stelle preferiscono attendere e mandano avanti Ignazio Corrao, giovane europarlamentare cresciuto nel Palermitano: “Ci tengo a dire che il nostro è comunque un risultato fantastico. Abbiamo corso da soli contro le accozzaglie della vecchia politica siciliana.Spero che possiamo liberare la Sicilia,i dati dicono che siamo testa a testa, di sicuro è fallito il Pd”.
L’AFFLUENZA – Il dato, si diceva, è in lieve calo (meno di un punto) rispetto al 2012, ma comunque sotto il 50 per cento degli aventi diritto al voto. Solo a Messina (51,69) e Catania (51,58) si è andati sopra la soglia della metà degli elettori. A Enna il dato peggiore: 37,8%. Poi Agrigento e Caltanissetta con, rispettivamente, il 39,6% e il 39,83. Palermo raggiunge quota 46,4 con 516 mila elettori su oltre un milione e centomila aventi diritto. Infine, Ragusa (47,48%) Siracusa (47,55%) e Trapani (45,43%).