Dalla mezzanotte scorsa non è più possibile uscire dal comune di Medicina e dalla frazione di Ganzanigo, nel bolognese dove ormai da giorni si registra una crescita anomala del contagio da coronavirus. Una misura straordinaria che sarà in vigore fino al prossimo 3 aprile, dettata dalle indicazioni medico-scientifiche e necessaria per arginare la diffusione del virus, a tutela dei cittadini del comune di Medicina, del comprensorio imolese e della Città metropolitana di Bologna, che conta un milione di persone. E’ quanto sancisce l’ordinanza firmata dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
L’estrema criticità della situazione di Medicina è nei numeri inviati in Regione dal direttore generale dell’Azienda Usl di Imola e dall’ordinario di malattie infettive dell’Università di Bologna in una comunicazione di sabato nel territorio erano presenti 54 casi accertati di coronavirus, 8 decessi, 22 ricoveri ospedalieri (5 dei quali in terapia intensiva in condizioni critiche) e 24 casi in isolamento fiduciario domiciliare, oltre a 102 soggetti posti in isolamento fiduciario domiciliare a seguito di contatti stretti di casi accertati. Nella nota si sottolinea poi come il fenotipo di malattia riscontrato nei pazienti sia contraddistinto, “oltre che da una grave e rapida progressione, anche da un’elevata diffusibilità correlata all’alto burden microbico”.
La maggior parte delle vittime e degli infetti frequentava il centro sociale ricreativo per anziani Medicivitas, da cui sarebbe partito il focolaio.
“Pur col cuore pesante, ritengo di aver agito per il bene comune, col supporto delle indicazioni mediche e scientifiche necessarie, dopo aver riunito l’unità di crisi regionale”, ha spiegato il governatore emiliano Bonaccini. Siamo al fianco del sindaco Matteo Montanari e di tutti i cittadini di Medicina e da oggi lo saremo ancora di più, non facendo mancare loro nulla. Ma soprattutto facendogli capire chiaramente una cosa: non siete soli, la vostra battaglia è la nostra e ne usciremo insieme”.
Nella zona possono entrare i soli residenti ancora fuori dall’area circoscritta e chi lavora nei servizi pubblici e privati essenziali. Si tratta di alcuni servizi comunali e di quelli assistenziali e residenziali per le persone non autosufficienti, di farmacie e alimentari. Al di fuori di questi, tutte le attività commerciali, produttive e di servizio di Medicina e Ganzanigo sono chiuse.