Rinviato a giudizio per finanziamento illecito durante la compagna elettorale del 2012, accusato in un’inchiesta aperta sui sondaggi commissionati senza gara durante la sua presidenza, e infine in stato di fermo per presunti finanziamenti dalla Libia. Di seguito tutti i casi giudiziari in cui è stato, ed è, coinvolto l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy.
FINANZIAMENTO ILLECITO DELLA SUA CAMPAGNA ELETTORALE – Nel febbraio 2017 è stato rinviato a giudizio dal giudice Serge Tournaire per finanziamento illecito della sua campagna elettorale, per aver superato tetto di spesa autorizzato della sua campagna presidenziale nel 2012. Sarkozy ha presentato appello come la maggior parte degli altri 13 imputati accusati di fatture false destinate a nascondere il superamento del massimale di spesa. L’ex presidente non è comunque accusato per le false fatture.
INFORMAZIONI SEGRETE SU PROCEDIMENTI GIUDIZIARI – Sarkozy è sospettato di aver tentato, all’inizio del 2014, tramite il suo avvocato Thierry Herzog, di ottenere da un alto magistrato, Gilbert Azibert, informazioni segrete riguardo procedimenti giudiziari. Dopo la convalida delle intercettazioni da parte della Corte di Cassazione nel marzo 2016, la Procura finanziaria nazionale a inizio ottobre 2017 ha richiesto il rinvio a giudizio davanti al tribunale penale per tre imputati, tra cui Nicolas Sarkozy, per “corruzione” e “traffico d’influenza”.
IL CASO KARACHI – Il nome di Sarkozy, all’epoca ministro del Bilancio, appare in un’inchiesta per sospette tangenti a favore dell’ex primo ministro Edouard Balladur a margine della vendita di armi in Pakistan negli anni ’90. L’ex capo di Stato è stato ascoltato nel giugno 2017 come semplice testimone nell’aspetto ministeriale del caso. Balladur è accusato di “complicità e uso improprio di beni aziendali” e il suo ministro della Difesa François Léotard per “complicità nell’abuso di beni aziendali”.
I SONDAGGI DELL’ELISEO – I magistrati francesi hanno concluso nel maggio 2017 le indagini sul sospetto favoritismo nell’assegnazione dei sondaggi della presidenza sotto il quinquennio Sarkozy (2007-2012). Figura chiave del dossier, il suo ex consigliere Patrick Buisson, è sospettato di aver approfittato della sua posizione per realizzare profitti significativi nei sondaggi richiesti per conto della sua compagnia e rivenduti all’Eliseo. È stato incriminato, così come due ex collaboratori stretti di Sarkozy, Emmanuelle Mignon e Claude Guéant. Sarkozy si è avvalso dell’immunità presidenziale: il giudice lo aveva convocato per ascoltarlo come testimone ma si è rifiutato di presenziare. È attesa la requisitoria della procura nazionale finanziaria sul caso prima della sentenza dei giudici.
FINANZIAMENTO LIBICO DELLA CAMPAGNA 2017 – Sarkozy è in stato di fermo su ordine dei magistrati anti-corruzione di Nanterre nell’ambito dell’inchiesta sul presunto finanziamento della sua campagna elettorale del 2007 da parte dell’allora potentissimo presidente libico Muammar Gheddafi. E’ la prima volta che Sarkozy viene ascoltato dalle autorità su questo tema da quando è stata aperta un’inchiesta giudiziaria nell’aprile del 2013. Al centro del caso la testimonianza dell’intermediario Ziad Takieddine e di ex funzionari libici che ammettono di aver trasportato 5 milioni di euro in denaro contante da Tripoli a Parigi tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 per consegnarli a Claude Gue’ant, tra i fedelissimi dell’ex presidente, e poi allo stesso Sarkozy, allora ministro dell’Interno.
Sarkozy ha ottenuto il non luogo a procedere in molti altri casi: i suoi viaggi in jet privati messi sul conto della società Lov Group di proprietà dell’amico Stéphane Courbit; l’inchiesta sulle penalità inflitte all’Ump per il superamento del budget di spesa nella campagna del 2012; il caso delle donazioni all’Ump da parte dell’ereditiera del gruppo L’Oréal, Liliane Bettencourt.