Un impegno o poco più per ridurre le barriere commerciali e riformare l’Organizzazione mondiale del commercio. In sintesi è questo l’accordo che hanno raggiunto i paesi del G7 durante la due giorni in Canada. Una dichiarazione congiunta per chiedere “la modernizzazione dell’Organizzazione mondiale del commercio” e un “quadro internazionale basato su regole comuni”, che non basta a ricucire gli strappi tra Donald Trump e i suoi alleati. I Grandi del mondo vanno via dal Canada senza trovare una soluzione definitiva alla disputa sui dazi che li ha spinti sull’orlo della guerra commerciale. Donald Trump ha lasciato il summit avvertendo Canada, Giappone ed Europa che “così non si può andare avanti”. Il presidente Americano era andato in Québec per insistere sulla sua posizione: gli Stati Uniti sono stati danneggiati per troppo tempo a causa degli attuali accordi commerciali svantaggiosi. Dall’altra parte gli altri leader hanno insistito sulla necessità di proteggere il sistema internazionale del commercio “basato sulle regole”.
Funzionari europei hanno rivelato che Trump si è impuntato, nella stesura della bozza del comunicato finale del vertice, sulla necessità di riformare l’Organizzazione mondiale del commercio. Ma “per noi era importante mantenere un impegno su un commercio basato sulle regole”, ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Mentre andavano avanti le trattative, Trump ha provato a ribaltare tutto suggerendo che, invece di aumentare le tariffe in una serie di ritorsioni, come è appena accaduto per acciaio e alluminio, sarebbe stato meglio avviare un commercio interamente libero da dazi tra i membri del G7. “Niente dazi, niente barriere, è così che dovrebbe essere, e niente sussidi”, ha insistito Trump suscitando lo scetticismo degli altri leader. “Buona fortuna, sarebbe un salto in un mondo molto diverso”, ha dichiarato un alto funzionario europeo.
La dichiarazione congiunta sul commercio “è importante, tuttavia è solo un passaggio e non risolve tutto, quindi dobbiamo continuare il nostro lavoro nei prossimi mesi”, ha avvertito il presidente francese Emmanuel Macron. “Abbiamo diverse concezioni con gli Stati Uniti”, ha confermato anche Angela Merkel.
A prescindere dal testo finale, il summit del Canada sarà ricordato principalmente per le feroci divergenze tra Trump e gli alleati e per la sua richiesta a sorpresa di riportare la Russia al G7, quattro anni dopo la sua espulsione per l’annessione della Crimea.