Alle 9 e 38 l’esplosione, dopo sei secondi, tutto è finito, sparito. Sono crollate le due pile 10 e 11 rimaste del lato est del Ponte Morandi venuto giù in una mattina da tregenda, il 14 agosto dell’anno scorso causando 43 vittime. Sei secondi, quasi una tonnellata di esplosivo suddivisa in migliaia di microcariche azionate da 400 detonatori e materiali inerti per “contenere il crollo, alte reti per raccogliere la polvere ed evitare pericolosi inquinamenti. Intorno, evacuazione totale per oltre tremila persone nel raggio di trecento metri intorno alle due pile.
Tutto è stato segnalato da due suoni di sirena brevi, poi uno più lungo. E’ caduta prima la pila undici (quella più a levante) che si è “accasciata” verso la pila dieci che, a sua volta, è andata giù in direzione della undici.
Salvini-Di Maio – Tra gli “spettatori”, con il sindaco di Genova Marco Bucci e il governatore della Liguria, Giovanni Toti, i vicepremier Salvini e Di Maio che hanno assistito al crollo e, poi, andranno alla Fincantieri a vedere i primi pezzi del nuovo ponte. Intanto, sembrano in disaccordo sul ruolo eventuale di Atlantia (Gruppo Benetton e holding di Autostrade per l’Italia) nella vicenda di Alitalia. Per Di Maio “è un’azienda decotta” ed è “contaminata” proprio dal ruolo negativo nella vicenda del Ponte Morandi.
Ma Salvini non ne è convinto: “Stiamo parlando di una società che dà milioni di posti di lavoro, è quotata in Borsa e fattura decine di miliardi di euro. Prima di dare giudizi sommari quando ci sono di mezzo posti di lavoro io sono sempre attento”. Così il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, in un’intervista a La Stampa: “Non faccio il giudice o l’avvocato. Un conto sono gli aspetti legali, i processi penali, civili e i risarcimenti danni: chi ha sbagliato per il ponte pagherà. Altro conto è dire che un’azienda è decotta o fallita mettendo a rischio posti di lavoro. Prima bisogna stare attenti”, aggiunge Salvini facendo riferimento al commento dell’altro vicepremier, Luigi Di Maio, su Atlantia. Per quanto riguarda il legame con Alitalia, Salvini afferma: “Non collego il destino di Autostrade a quello di Alitalia o altre opere pubbliche: mi interessa che le autostrade siano ben gestite e costino meno possibile. Non ho pregiudizi. Leggevo che Di Battista sospetta amicizie con i Benetton e finanziamenti alla Lega: non ho mai conosciuto i Benetton nè mai siamo stati amici. Ma i processi non si fanno sul giornale”.