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Genova, sequestrati monconi del ponte Morandi. Si cercano i dispersi

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Mentre continuano le ricerche dei dispersi sotto le macerie del crollo del Ponte Morandi a Genova lo scorso 14 agosto, la Procura del capoluogo ligure ha disposto il sequestro della parte superiore del viadotto, cioè dei due monconi rimasti in piedi dopo il cedimento della campata centrale del viadotto.

Sequestri della procura. Le macerie del ponte, come confermato dal procuratore capo Francesco Cozzi, verranno invece rimosse e trasferite in un’area attigua individuata dal Comune, il deposito Amiu di Campi, dove verranno sequestrate e analizzate dai periti nominati dalla Procura. Si tratta degli ingegneri Renato Buratti di Genova e Pier Giorgio Malerba di Milano, che sono già arrivati sul luogo della tragedia. I consulenti della Procura dovrebbero incontrare i tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che si trovano già a Genova: per la loro relazione hanno chiesto almeno 60 giorni di tempo. Il Mit ha precisato che le verifiche strutturali sono compito del concessionario.

Intanto la squadra mobile di Genova sta eseguendo alcuni decreti di sequestro su incarico della Procura. Anche la Guardia di Finanza sta acquisendo tutti i documenti che riguardano la gestione, progettazione, manutenzione del ponte Morandi.

Vittime, dispersi e feriti. Sono proseguite per tutta la notte le operazioni di soccorso. I viglili del fuoco hanno demolito e rimosso parti del viadotto crollato per la ricerca dei dispersi. Il bilancio ufficiale è di 38 vittime riconosciute, ma è destinato a peggiorare. Attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo e omicidio colposo plurimo le ipotesi di reato. Il fascicolo, in mano ai pm Walter Cotugno e Massimo Terrile, rimane a carico di ignoti. Prima di iscrivere nomi nel registro degli indagati, gli inquirenti lavorano per accertare le cause del crollo, e gli scenari sono molti e ampi.

Negli ospedali genovesi rimangono 10 feriti, di cui 9 in gravi condizioni. Al Policlinico San Martino destano preoccupazione le condizioni di Marian Rosca, cittadino rumeno di 36 anni, che ha subito trauma cranico e toracico. La sua identità era ignota fino a giovedì mattina. Nella struttura ci sono sei pazienti. Gianluca Ardini, genovese di 28 anni, con fratture di bacino e colonna, operato alla spalla per ricomporre un’altra frattura, ha ricevuto la visita del vicepremier Matteo Salvini. Rimane ricoverata l’anziana, non ancora identificata, intossicata nell’incendio del suo appartamento provocato dal cedimento del viadotto. È in rianimazione ed è stata sottoposta a doppia camera iperbarica.

Al San Martino ci sono anche un uomo di origine ceca, Martin Kucera, di 46 anni, con fratture costali. È ricoverato al Trauma Center. Gli ultimi due feriti sono Eugeniu Babin, 44 anni, residente a Caserta, con una frattura cervicale non operata. Si trova in terapia subintensiva della neurochirurgia. La moglie, che ha una frattura lombare e alla caviglia operate, si chiama Natalya Yelina, ha 43 anni ed è ucraina.

All’ospedale di Villa Scassi, dei 10 pazienti ricevuti globalmente ne restano tre. Una donna genovese di 59 anni, ricoverata in osservazione breve; una 24enne e un 34enne ricoverati in terapia intensiva. È stato dimesso Davide Capello, 33 anni, il vigile del fuoco di Savona e portiere del Legino. “Mi ha salvato qualcuno lassù, qualcuno ha deciso che non era la mia ora”, ha detto lasciando la clinica. Infine al Galliera è sempre in codice rosso una donna di 41 anni, con fratture e trauma addominale. Operata a più riprese, è in prognosi riservata. 

Revoca delle concessioni. Il governo sembra ancora diviso sulla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. “Stiamo lavorando con gli avvocati e di sicuro va rivisto tutto il sistema delle concessioni, c’è chi ha fatto soldi a palate e mentre registra a bilancio miliardi di utile rivede al ribasso le cifre per la sicurezza. Ma non è questo il momento di parlare di rescissioni di convezioni o di contratti, faremo il punto nel governo la settimana prossima, prima vediamo cosa succede”, ha assicurato il ministro dell’Interno Salvini, per vedere quanto la società sia disposta a investire per l’emergenza Ponte di Genova e in generale per la messa in sicurezza della rete autostradale. 

Mentre su Facebook l’altro vicepremier Luigi Di Maio ha ribadito: “Lo dico chiaramente, c’è una volontà politica certa: Vogliamo revocare le concessione ad Autostrade per l’Italia. Non si può continuare a far finta che nulla sia accaduto. Questa gente continua a far pagare il pedaggio senza portare manutenzione ordinaria e straordinaria ed è ora di dire basta. Hanno scritto che il governo frena, falso, il governo accelera e revocherà le concessioni”. 

Rinvio partite di campionato. Come annunciato dalla Lega A Sampdoria-Fiorentina e Genoa-Milan, che si sarebbero dovute giocare domenica 19 agosto alle 20.30, sono state rinviate. Salvini chiedè però uno stop all’intera giornata: “Penso che sarebbe doveroso, per rispetto e vicinanza a Genova e ai parenti delle vittime, che anche il campionato di calcio sabato e domenica si fermasse. Non lasciamo sole le squadre genovesi, business e interessi televisivi possono attendere”. 

Ma sul perché non siano state rinviate tutte le partite dopo quanto accaduto a Genova, il direttore generale della Lega di A Marco Brunelli ha dichiarato “Credo che sia stato giusto come abbiamo fatto. Non credo che ci sia bisogno di fare polemiche per questa storia qui”. 

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