Alle 11.36 Genova si è fermata. Un minuto di silenzio, scandito dalle campane della città e dalle sirene delle imbarcazioni in porto, per ricordare le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi a un anno dalla tragedia.
La giornata di commemorazione, sotto la nuova pila 9 del viadotto, è cominciata con la lettura dei nomi delle 43 vittime. In prima fila, alla messa che è stata celebrata dall’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, tanti i politici: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, i vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Presente anche una delegazione di Autostrade per l’Italia, che ha lasciato la cerimonia dopo la richiesta delle famiglie delle vittime al presidente Conte.
Bagnasco. “Abbiamo inciso nei cuori quei giorni di apocalisse che ci ha lasciato senza respiro, ci ha fatto sentire svuotati come se tutto fosse precipitato nel buio”.
Tofalo. “Memoria e rinascita. Per Genova, e per l’Italia tutta, quella del 14 agosto 2018 alle ore 11:36, è stata una profonda ferita ancora non rimarginata”, sono le parole del Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo che ricorda “Un anno fa le vite di 43 persone vennero inghiottite nel crollo di quel maledetto viadotto, il ponte Morandi. Le immagini di quel giorno sono ancora impresse nella memoria di ciascuno di noi. Oggi ricordiamo con grande commozione le vittime di un’immane tragedia e stringiamo in un forte abbraccio i familiari, affinché sentano ancora più forte la vicinanza delle Istituzioni e di tutti gli italiani che quel giorno, increduli, hanno pianto e sofferto”. Il Sottosegretario Tofalo evidenzia che in quell’occasione “un intero Paese si è subito mobilitato per l’emergenza e anche la Difesa, in particolare l’Esercito, ha fatto la sua parte mettendo in campo i propri assetti per il controllo della “zona rossa” e per le operazioni di demolizione del ponte, dimostrando grandi capacità e professionalità”. È questo il messaggio che lancia il Sottosegretario Tofalo, “Basta chiacchiere, la politica deve operare con il massimo impegno e deve farlo in fretta, è il momento di guardare avanti, di chiarire le responsabilità e di scongiurare simili episodi. Ripristinare in tempi brevi la normalità è un atto dovuto alle vittime, ai loro parenti, ai superstiti e a quanti sono stati costretti a lasciare la propria abitazione per i lavori di ricostruzione”