Il governo presieduto da Paolo Gentiloni ha incassato la prima fiducia alla Camera con 368 Sì, 105 No. Domani il voto di fiducia al Senato; la prima chiama è prevista intorno alle 15. Alle votazioni non hanno partecipato M5S (91 deputati) e Lega (19). Maggioranza: 237.
BASTA VIOLENZA VERBALE. “Dobbiamo farla finita con questa escalation verbale nel dialogo politico. Il Parlamento non è un social network, dobbiamo tutti contribuire a rasserenare il clima nel nostro Paese e nelle famiglie”. Il neo presidente del Consiglio Paolo Gentiloni va all’attacco delle opposizioni, intervenendo alla Camera in sede di replica. “Abbiamo i super paladini della centralità del Parlamento che nel momento più importante della vita parlamentare non ci sono. Mi sembra logico: vogliamo talmente bene al Parlamento che non ci andiamo”, accusa il premier incaricato, che difende il proprio governo: “Le forze della maggioranza si sono assunte la responsabilità. Si sono assunte un rischio? Certamente si sono prese un rischio politico, ma nel rispetto dei doveri costituzionali previsti dal nostro ordinamento”.
Gentiloni, nel suo discorso programmatico, ha precisato che il suo governo “dura fin quando ha la fiducia del Parlamento”. Assenti in Aula i deputati del M5S, il gruppo Ala-Scelta civica e la Lega. I Cinquestelle rientrano soltanto al momento delle dichiarazioni di voto della capogruppo Giulia Grillo, mentre il Carroccio ha organizzato un sit in di protesta davanti a Palazzo Chigi.