Resta alta la tensione a Chemnitz, in Sassonia. Nove persone sono rimaste ferite in scontri durante le manifestazioni contrapposte della sinistra antirazzista e dell’estrema destra xenofoba, mentre la città è sotto i riflettori dopo le violenze dell’ultradestra contro i migranti. La tensione è nata domenica scorsa, dopo che un uomo è stato accoltellato fatalmente in strada: la vittima era tedesca e i due presunti assalitori avevano origine siriana e irachena. Movimenti di estrema destra e neonazisti hanno usato il caso per mobilitare i loro sostenitori contro l’immigrazione: migliaia di persone sono scese in strada e hanno dato la caccia e malmenato persone dall’apparente origine straniera. Sabato, di nuovo, migliaia di xenofobi hanno raccolto l’invito a manifestare, lanciato dal partito di estrema destra AfF e dal movimento islamofobo Pegida.
In contemporanea, ha sfilato un gruppo altrettanto numeroso di manifestanti antirazzisti, tra cui deputati del partito Verde e di quello socialdemocratico Spd. Secondo le stime della polizia, in tutto hanno preso parte alle due proteste 9.500 manifestanti. Questa volta le forze di sicurezza erano presenti in modo massiccio, per tenere separate le parti. Ciò dopo le polemiche che avevano bersagliato la polizia, che nelle prime manifestazioni aveva dispiegato un numero di agenti pari a uno ogni dieci dimostranti, nonostante l’intelligence tedesca avesse avvertito del previsto arrivo di hooligan violenti e neonazisti da tutta la Germania. Alla fine dei due cortei di sabato, alcuni piccoli gruppi si sono tuttavia scontrati, portando al bilancio di nove feriti, secondo le autorità. La polizia sta anche valutando almeno 25 possibili reati, tra cui percosse, danneggiamento di proprietà privata e resistenza a pubblici ufficiali. Lontano dal centro della città, inoltre, un 20enne afghano è stato aggredito e ferito lievemente da quattro uomini mascherati.
La polizia sta indagando per verificare se gli assalitori fossero tra i manifestanti. Per oggi son previste nuove proteste minori. Una è intitolata ‘Gli abitanti di Chemnitz mandano un segnale democratico contro violenza e xenofobia’, la seconda è organizzata dalla chiesa protestante. E lunedì è in programma un altro grande evento, in cui la popolare band punk Die Toten Hosen terrà un concerto contro il razzismo. Il dibattito sull’immigrazione e sulla xenofobia si è riacceso dopo i fatti di Chemniz. Al centro, ancora una volta, la decisione della cancelliera tedesca Angela Merkel nel 2015 di aprire i confini ai richiedenti asilo, in gran parte in fuga dalla guerra e provenienti da Siria e Iraq. Nel Land di Sassonia i partiti di estrema destra godono di forte consenso: l’AfD ha avuto un vasto sostegno con la sua campagna contro l’arrivo di persone migranti e per i sondaggi potrebbe diventare il secondo partito nelle regionali del prossimo anno.