I mercati puniscono Atlantia, la società controllante di Autostrade per l’Italia che fa capo alla famiglia Benetton, dopo il disastro del Ponte Morandi e l’annuncio del governo M5S-Lega, secondo cui le concessioni saranno ritirate e sarà lo stesso Stato a gestire il tratto autostradale. In Borsa la società non fa prezzo in avvio, poi perde il 25,3% a 17,58 euro. Crollo anche sul fronte delle obbligazioni: quelle con scadenza luglio 2027 sono scivolate del 4,01% a 92,8 mentre il bond da 700 milioni con scadenza settembre 2029 perdevano il 4,3% a 91,79. I bond sono scivolati ai minimi storici. In rosso anche l’indice Ftse Mib, in flessione dell’1,65% a 20.561,47 punti.
Ma Atlantia non ci sta e in un comunicato replica: “L’annuncio è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”. “Atlantia continuerà a supportare la controllata Autostrade per l’Italia nelle interlocuzioni con le istituzioni in questa delicata fase avendo riguardo anche alla tutela dei propri azionisti ed obbligazionisti con una corretta e tempestiva informazione al mercato”, spiega, aggiungendo che le dichiarazioni del governo potrebbero avere riflessi immediati sugli azionisti. “Pur considerando che anche nell’ipotesi di revoca o decadenza della concessione – secondo le norme e procedure nella stessa disciplinate – spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili, le modalità di tale annuncio possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti della Società”.