“Quando l’arbitro non si nota, vuol dire che i protagonisti stanno svolgendo a perfezione il loro compito. E un buon arbitro generalmente spera di non essere mai notato“. Sergio Mattarella, a meno di 24 ore dal conferimento dell’incarico a chi guiderà il governo ‘neutrale’ e ‘di servizio’, torna a esternare delusione ed irritazione per il comportamento che le forze politiche hanno tenuto in questa crisi. L’occasione è l’incontro con i giocatori di Milan e Juventus, squadre finaliste della Coppa Italia. Di fronte ai rappresentanti dello sport, il capo dello Stato fa un chiaro riferimento alle tensioni di questi giorni e ricorda come “un arbitro può condurre bene un incontro se ha un buon aiuto, nel senso della correttezza, della mancanza di simulazione, dell’impegno leale”.
Le stoccate da parte di Lega, M5S e FdI non sono mancate: tutte contro l’esecutivo che il presidente, molto probabilmente, battezzerà a breve. In più c’è la continua invocazione al voto, anche se lo stesso inquilino del Colle, parlando agli italiani al termine delle consultazioni, ha elencato quali i rischi il Paese sarebbe costretto ad affrontare con l’anticipo della chiamata alle urne. E, soprattutto, senza un governo sostenuto dal Parlamento.
Al Quirinale, comunque, si lavora. Il presidente della Repubblica, gomito a gomito con i più stretti collaboratori, sta procedendo alla scelta del premier e alla composizione della squadra di ministri. Sono infatti sempre più insistenti le voci che vorrebbero Mattarella più propenso a far sedere una donna sulla poltrona più importante di Palazzo Chigi. In questa strana hit parade è sempre in testa Marta Cartabia, vicepresidente della Consulta, malgrado non sia ancora fuori dai giochi Alessandro Pajno, alla guida del Consiglio di Stato.
Pure la lista dei ministri avrà una forte tonalità ‘rosa’. Paola Severino potrebbe tornare alla Giustizia, mentre il dicastero degli Esteri andrebbe a Elisabetta Belloni. Ma per conoscere i nomi della squadra si dovrà attendere tra domani pomeriggio e sabato mattina. L’incaricato (o incaricata) per l’esecutivo di garanzia potrebbe accettare con riserva e prendersi qualche ora o giorno per pensare prima rendere nota la sua decisione.
L’agenda del presidente, fittissima, potrebbe fare la differenza. Il capo dello Stato partirà per Firenze stasera per partecipare giovedì alla conferenza ‘The State of the Union – Solidarity in Europe’ promossa dall’Istituto europeo di Fiesole, dove in serata farà da padrone di casa alla cena offerta al presidente dell’Irlanda Michael D. Higgins e i colleghi del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa, e della Grecia Prokopios Pavlopoulos. Venerdì mattina Mattarella sarà a Palermo per un convegno: il suo rientro a Roma è previsto nel primo pomeriggio.
E’ qui che si apre la prima finestra utile per la presentazione da parte del premier incaricato della lista dei ministri ed eventualmente anche per il giuramento del nuovo governo. Mattarella infatti sarà al Quirinale anche sabato mattina, prima di partire per Dogliani (Cuneo) dove si celebrerà l’anniversario del giuramento e dell’entrata in carica del presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Dal Piemonte, domenica Mattarella si sposterà direttamente a Trento per la 91esima adunanza degli Alpini. Insomma, il capo dello Stato potrebbe anche dedicare la giornata di lunedì per il giuramento dell’esecutivo, tanto per non fare le cose di fretta. A questo punto, a metà della prossima settimana, potrebbe essere calendarizzata la fiducia davanti al Parlamento che, per la XVIII legislatura, inizierà al Senato.