Dopo la pausa di un giorno, riprende il secondo giro di colloqui a Montecitorio per la formazione del nuovo governo. Roberto Fico, presidente della Camera, incaricato dal capo dello Stato di esplorare un eventuale alleanza tra M5S e Partito democratico, nell’ottica che si trasformi in esecutivo, ha dato 24 ore per riflettere alle due forze politiche e oggi torna a sedersi al tavolo del suo studio per incontrare i vertici dei due partiti. Alle 11 tocca al Pd e alle 13 al M5S. Il secondo round avviene nel Salottino del Presidente. Fico, che molto probabilmente riferirà al capo dello Stato nel pomeriggio, non vuole lasciare nulla di inesplorato e tenterà di far convergere le due anime politiche su una stretta cerchia di temi. Si parlerà quindi di un programma o punti di programma per verificare se ci sono degli spunti positivi da portare all’esame del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Che è stato chiaro “il tempo sta per scadere” e solo di fronte a spunti concreti sarebbe disponibile ad allargare il mandato.
IL PD – La delegazione del Pd, prima di incontrare Roberto Fico, si è riunita nel palazzo dei gruppi alla Camera. Oltre a Graziano Delrio, capogruppo dei deputati, ci sono il presidente Matteo Orfini, Andrea Marcucci e il segretario reggente Maurizio Martina. Al termine dell’incontro Martina ha preso la parola: “Riconosciamo e registriamo passi in avanti importanti. In particolare in merito alla richiesta di chiudere definitivamente una fase, quella con centrodestra e Lega. Sono arrivate parole molto importanti. Allo stesso tempo non nascondiamo le distanze e le differenze tra noi. È vero che siamo forze molto diverse. Abbiamo deciso di convocare la nostra direzione il 3 maggio. In quella sede ci consulteremo e decideremo”.
NEI GIORNI PRECEDENTI – Dal Nazareno arrivano voci contrastanti. Maurizio Martina ha invitato alla all’unità: “Prendiamoci questo spazio per lavorare e dimostriamo che siamo gli unici a poter fare questo per l’Italia. Decideremo insieme e quel che decideremo impegnerà tutti”. Di contro ci pensa il capogruppo Andrea Marcucci a schierarsi e confermare la linea dei renziani: “Un accordo con il M5S è molto difficile. Le distanze programmatiche sono e restano profonde”. Dello stesso parere Ettore Rosato. E c’è anche chi è pronto a lasciare il partito in caso di allenza con i 5 stelle, come ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda su Twitter.
Intanto Matteo Renzi mercoledì ha scelto di stare nella sua Firenze per festeggiare il 25 aprile in piazza “senza polemiche”. Nessun commento da parte sua. Si è però improvvisato sondaggista chiedendo alla gente “E tu lo faresti un governo con i Cinquestelle?”. La risposta per lo più è stata “no, sennò spariremmo”.