“Speriamo che questi due non vadano avanti, perché mettono la patrimoniale“. Silvio Berlusconi è scettico e affida le sue perplessità a uno degli espositori della mostra mercato Amart, al Palazzo della Permanente di Milano. Una frase carpita, durante una visita privata, immediatamente smentita dallo staff del presidente. Il leader di Forza Italia era sparito dai radar da quando era salito al Quirinale per l’ultimo giro di Consultazioni dal capo dello Stato, Sergio Mattarella. Solo freddi comunicati firmati dal partito fino all’ultimo, quello decisivo, in cui si sfilava dalla corsa all’esecutivo per permettere il governo Lega-M5S. Poi l’uscita a sorpresa nella giornata di venerdì, mentre Luigi Di Maio e Matteo Salvini, lavorano, non senza affanno, alla composizione del governo. Berlusconi però non pensa che Salvini sia un traditore: “Assolutamente no”, replica ai cronisti. Alla domanda diretta su cosa prevede sul futuro del governo, il Cav si ritrae: “Non voglio fare nessuna dichiarazione, non mi sembra il caso, vediamo come vanno le cose”.
Il leader azzurro aspetta, non vuole di certo essere lui ad azzoppare il cavallo, che ancora non sta sulle sue gambe. Osserva con distacco, memorizzando ogni mossa e soprattutto, aspettando che si chiuda la trattativa per trarre le conclusione e poi sciogliere lui la riserva. Opposizione o sostegno esterno, tutto dipenderà dal premier che guiderà l’esecutivo e da quanto Salvini riuscirà a portare a casa anche a beneficio di Forza Italia. Non è escluso che tra sabato e domenica il leader del Carroccio vada a trovare l’alleato, che troverà rigenerato da un pomeriggio libero dedicato a una delle sue passioni, l’antiquariato.