Caso chiuso, palla al centro e fischio di inizio atteso per martedì prossimo. La Lazio si è vista respingere dal Collegio di garanzia il ricorso presentato il 14 aprile scorso contro il Torino, sulla mancata disputa della sfida tra la società biancoceleste e il club granata del 2 marzo scorso, in programma all’Olimpico a causa di alcune positività al Covid emerse nel gruppo squadra granata a pochi giorni dal match. Il club biancoceleste aveva presentato ricorso all’organo di garanzia dello sport per chiedere il 3-0 a tavolino, dopo quello respinto dalla Corte d’appello sportiva della Figc. Ora, dopo che anche l’ultimo grado di giustizia sportiva ha ribadito che la sfida tra il club e il Torino si dovrà giocare, viene di fatto confermata la data calendarizzata dalla Lega di Serie A per il 18 maggio, unico slot possibile prima della fine del campionato.
Il Collegio, presieduto da Franco Frattini, ha deliberato di non applicare al Torino le sanzioni previste dell’articolo 53 del Noif per la mancata disputa della gara dichiarando inoltre ‘inammissibile’ il ricorso incidentale contenuto nella memoria del Torino. “Di meglio non poteva andare. C’è stato il riconoscimento della forza maggiore, costituito dalla disposizione restrittiva della Asl di Torino che impediva alla squadra di poter raggiungere Roma per la partita”, ha commentato dopo la sentenza, Eduardo Chiacchio, legale del Torino. Nel dibattimento era emersa con forza e chiarezza la posizione della Procura generale dello sport, attraverso la relatrice Alessandra Flamminii Minuto, che è entrata nel merito della disposizione della Asl: “Il provvedimento relativo al 1° marzo dice che era impossibile per il Torino, senza bolla ma solo con allenamenti individuali, poter partire come gruppo squadra per Roma. Il Torino scrive che non si può ricostituire la bolla e chiede chiarimenti sul poter partire o meno per Roma. La Asl risponde a Torino e Lega, dicendo che per prassi, come scuola, fabbrica e altre collettività, prevede che il giorno dell’emissione del provvedimento è considerato il giorno zero. La condotta del Torino si giustifica alla luce di questi provvedimenti”.
L’avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile, nel suo intervento in udienza ha rivendicato che “il giudice sportivo non può dire che non è in grado di fare giustizia”. E ha chiesto all’ordinamento sportivo ‘un passo in avanti’ nel fare giurisprudenza. Rivolgendosi al presidente del Collegio di garanzia, ha citato la Corte costituzionale: “Piano piano hanno messo la toga al giudice sportivo e hanno riconosciuto una giurisdizione in senso di giudizio indicando che il collegio di garanzia e il giudice sportivo hanno tutti i requisiti di indipendenza per essere equiparato al giudice ordinario”. Pronta la replica del legale del Torino: “Il provvedimento Asl produce il rischio di incorrere in sanzioni addirittura di carattere penale. Il giudice sportivo non può disapplicare un provvedimento di carattere amministrativo, né tantomeno poteva farlo il Torino”. Ora finita la lunga ‘partita’ legale in tre atti, la sfida tra biancocelesti e granata si giocherà sul campo dell’Olimpico.