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Il mondo piange Tina Turner, inarrestabile regina del rock

Inarrestabile fino alla fine, autrice di pezzi memorabili come ‘Simply The Best’, ‘We Don’t Need Another Hero’ e ‘What’s Love Got to Do with It’, per tutti era ‘La Regina del Rock’. Tina Turner si è spenta a 83 anni al termine di una vita fatta di discese ardite e di risalite, cantante e performer teatrale che ha collaborato anche con il marito Ike Turner in una serie di dischi di successo e spettacoli live negli anni ’60 e ’70, per poi sopravvivere a quell’orribile matrimonio e trionfare nella mezza età in vetta alle classifiche di tutto il mondo.

A darne l’annuncio è stato il suo portavoce: “Tina Turner, la ‘Regina del Rock’n Roll’ è morta serenamente oggi all’età di 83 anni dopo una lunga malattia nella sua casa di Kusnacht vicino a Zurigo, in Svizzera. Con lei il mondo perde una leggenda della musica e un modello”. La star, nata a Brownsville, Tennessee, negli Stati Uniti, è stata una delle cantanti rock più amate, nota per il suo carisma sul palco. Turner è morta martedì, dopo una lunga malattia nella sua casa di Küsnacht vicino a Zurigo, in Svizzera, stando a quanto riferisce il suo manager. Era diventata cittadina svizzera dieci anni fa, abitava in una tenuta di 260.000 metri quadrati sul lago di Zurigo. Nata come Anna Mae Bullock in un ospedale segregato del Tennessee, poche star hanno viaggiato così lontano come Tina Turner.

Fisicamente maltrattata, emotivamente devastata e finanziariamente rovinata dalla sua relazione ventennale con Ike Turner, è diventata una superstar facendosi da sola, a 40 anni, in un momento in cui la maggior parte dei suoi coetanei era in declino, ed è rimasta una delle principali star in live fino a diversi anni dopo. Con ammiratori che vanno da Beyoncé a Mick Jagger, Turner è stata una delle rockstar di maggior successo al mondo, famosa per una serie di brani pop, rock e rhythm and blues, tra i quali oltre alle già citate hits anni ’80, spiccano ‘Proud Mary’, ‘Nutbush City Limits’, ‘River Deep, Mountain High’, e le hit degli anni ’80, tra cui ‘What’s Love Got to Do with It’, ‘We Don’t Need Another Hero’ e una cover di ‘Let’s Stay Together’ di Al Green.

PRESENTAZIONE EVENTO GIORGIO ARMANI

La scomparsa di Tina Turner è una “perdita enorme”, fa sapere la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, dopo avere appreso nel corso del briefing alla stampa della morte della cantante 83enne. E’ una notizia “molto triste”, ha detto Jean-Pierre, ricordando che la cantante era “un’icona musicale”.Nota in tutto il mondo come la “Regina del rock”, il nome di Tina Turner è associato anche al Buddismo di Nichiren Daishonin, che praticava fin dal 1973, a Los Angeles. In occasione del suo sessantesimo anno di attività nella musicale e il suo quarantacinquesimo di pratica buddista, Turner ne parlò su Living Buddhism, mensile statunitense della Soka Gakkai (la stessa di cui è membro Roberto Baggio): “In realtà – disse nel 2018 – non c’è stata nessuna rivelazione miracolosa da un giorno all’altro. Quando ero disperata, nei momenti peggiori recitavo Nam-myoho-renge-kyo per parecchie ore al giorno e vedevo che funzionava. Quando dovevo affrontare una situazione difficile le risposte emergevano da dentro di me, e quando ne avevo bisogno erano proprio lì. Le mie reazioni erano appropriate alla situazione e sentivo che venivano da un luogo vero nelle profondità della mia vita, che chiamiamo l’innata saggezza del Budda”. Il suo marchio di fabbrica era il suo contralto ringhiante, il suo sorriso audace e gli zigomi forti, la sua collezione di parrucche. Turner ha venduto più di 150 milioni di dischi in tutto il mondo, ha vinto 11 Grammy, è stata votata insieme a Ike nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1991 (e da sola nel 2021) ed è stata premiata al Kennedy Center nel 2005, con Beyoncé e Oprah Winfrey tra coloro che la lodano. La sua vita è diventata la base per un film, un musical di Broadway e un documentario della HBO nel 2021 che ha definito il suo addio pubblico.

“Con la sua musica e la sua sconfinata passione per la vita, ha incantato milioni di fan in tutto il mondo e ispirato le star di domani“, il commento sul profilo Instagram di Tina Turner. “Oggi salutiamo una cara amica che ci lascia il suo lavoro più grande: la sua musica. Tutta la nostra sincera compassione va alla sua famiglia. Tina, ci mancherai tantissimo”. Poche ma memorabili le sue sortite in Italia. Nel 1977, anno del suo primo tour in Australia, Tina Turner lavorò come vedette fissa del varietà del sabato sera della Rete 1 Luna Park, condotto da Pippo Baudo e fu ospite anche al Festival di Sanremo. “Tina l’ho conosciuta bene, Adriano Aragozzini la portò in Italia al mio ‘Luna Park’ nel 1977, e lei si innamorò subito del mio spettacolo”, il ricordo del celebre conduttore affidato a LaPresse. “Era venuta per fare una sola puntata, fu contentissima e allora io le dissi: ‘Ma perché non rimani per altre puntate?’. E così fu, ogni volta era di una spontaneità e di una generosità artistica totale. Si cambiava sempre abito, non ho mai trovato una artista di quel calibro così disponibile e sensibile come lei. Una show girl totale, venne qui quando era in declino e con noi trovò occasione per rilanciarsi”. 

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