Nell’esortazione apostolica post-sinodale di Papa Francesco dedicata ai giovani dal titolo ‘Christus vivit’, il Pontefice accenna a “desideri, ferite e ricerche” e parla della sessualità: “In un mondo che enfatizza esclusivamente la sessualità, è difficile mantenere una buona relazione col proprio corpo e vivere serenamente le relazioni affettive”. Anche per questo la morale sessuale è spesso causa di “incomprensione e di allontanamento dalla Chiesa” percepita “come uno spazio di giudizio e di condanna”, nonostante vi siano giovani che si vogliono confrontare su questi temi. Il Papa, di fronte agli sviluppi della scienza, delle tecnologie biomediche e delle neuroscienze ricorda che “Possono farci dimenticare che la vita è un dono, che siamo esseri creati e limitati, che possiamo facilmente essere strumentalizzati da chi detiene il potere tecnologico”.
I rischi del mondo digitale – Nell’esortazione apostolica post-sinodale di Papa Francesco dedicata ai giovani dal titolo ‘Christus vivit’, si fa riferimento anche ai media digitali, che possono esporre al rischio di dipendenza, di isolamento e di progressiva perdita di contatto con la realtà. “Nuove forme di violenza si diffondono attraverso i social media, ad esempio il cyberbullismo; il web è anche un canale di diffusione della pornografia e di sfruttamento delle persone a scopo sessuale o tramite il gioco d’azzardo”, si legge. Non si deve dimenticare che nel mondo digitale, scrive il Papa, “operano giganteschi interessi economici”, capaci di creare “meccanismi di manipolazione delle coscienze e del processo democratico”. Ci sono circuiti chiusi che “facilitano la diffusione di informazioni e notizie false, fomentando pregiudizi”.
Abusi sui minori – Nell’esortazione post-sinodale sui giovani, Papa Francesco parla anche degli abusi sui minori. Fa proprio l’impegno del Sinodo per l’adozione di rigorose misure di prevenzione ed esprime gratitudine “verso coloro che hanno il coraggio di denunciare il male subìto”, ricordando che “grazie a Dio” i sacerdoti che si sono macchiati di questi “orribili crimini non sono la maggioranza, che invece è costituita da chi porta avanti un ministero fedele e generoso”. Chiede ai giovani, se vedono un sacerdote a rischio perché ha imboccato la strada sbagliata, di avere il coraggio di ricordargli il suo impegno verso Dio e verso il suo popolo.