Anche oggi i militari della Guardia di finanza, su disposizione dei pm della procura di Firenze Luca Turco e Antonino Nastasi, stanno effettuando perquisizioni nei confronti di finanziatori di Open, la fondazione che dal 2012 al 2018 ha sostenuto le iniziative politiche di Matteo Renzi e che per gli inquirenti sarebbe stata una sorta di articolazione di partito impiegata come strumento di finanziamento illecito. Le perquisizioni odierne sono quelle, delle oltre 30 previste, che non sarebbe stato possibile effettuare ieri. Le indagini sin qui svolte, scrivono i magistrati nel decreto di perquisizione, avrebbero fatto emergere “significativi intrecci” tra prestazioni professionali rese dell’ex presidente della fondazione Open, l’avvocato Alberto Bianchi, indagato per traffico d’influenze e finanziamento illecito ai partiti, e dai suoi collaboratori, e i finanziamenti alla fondazione medesima.
Renzi: “Quanto accaduto è vulnus nella vita democratica del Paese”
“Quello che è accaduto ieri mattina all’alba costituisce un vulnus clamoroso nella vita democratica del Paese. Chi non reagisce oggi accetta che si metta in discussione il principio della separazione dei poteri che è una colonna del sistema democratico occidentale. E lascia che siano i magistrati a decidere che cosa sia un partito e cosa no”. Lo scrive il leader di Italia viva Matteo Renzi in una enews “straordinaria”. “Se fondo un partito, lo decido io, non un magistrato – aggiunge Renzi – Altrimenti è in discussione il gioco stesso della democrazia. Io credo nella giustizia. Chiediamo garantismo contro il giustizialismo. Certo, c’è anche questo. Ma non è di Beccaria che stiamo parlando. Questa indagine attacca i principi di Montesquieu, non (solo) quelli di Beccaria. Aspetteremo le indagini con la libertà di chi conosce la verità. Ma contemporaneamente porteremo a tutti i livelli istituzionali lo sconcerto di chi vede messo in dubbio una colonna del sistema istituzionale con due magistrati che invadono il terreno della politica decidendo che cosa è partito e cosa no. E creando le condizioni perché chiunque possa definire partito, un domani, una Srl o un’associazione. Persino una bocciofila” sottolinea il senatore.
“Se qualcuno pensa di intimorirmi, ha sbagliato persona. Farò più TV del previsto. Più radio del previsto. Più social del previsto” aggiunge Renzi. “Il capogruppo di Italia Viva al Senato ha chiesto di calendarizzare con urgenza una discussione su questo tema perché è in gioco l’autonomia della politica. Non vedo l’ora di intervenire sul punto”.