Il senatore John McCain, scomparso sabato all’età di 81 anni, ha trascorso 35 anni con la divisa dell’esercito statunitense, sette dei quali da prigioniero di guerra in Vietnam. Per oltre tre decenni è stato quindi uno dei leader repubblicani più amati, e una delle voci più influenti della politica Usa. Di seguito cinque momenti fondamentali della vita del ‘cane sciolto’ repubblicano.
– 29 agosto 1936: John Sidney McCain III nasce nella zona del canale di Panama. Suo padre è un comandante di sottomarino della marina statunitense e suo nonno un ammiraglio. McCain segue le loro orme scegliendo la carriera militare e si diploma alla Us Naval Academy di Annapolis. Diventerà un pilota da combattimento.
– 26 ottobre 1967: l’A-4E Skyhawk di McCain viene abbattuto da un missile terra-aria mentre vola sopra Hanoi. Lui si lancia con il paracadute e si salva, ma viene fatto prigioniero. Ha fratture alle braccia e alla gamba destra, che vengono curate male. Suo padre intanto è diventato comandante di tutte le forze statunitensi nel Pacifico, compreso il Vietnam. Il giovane McCain viene tenuto in ostaggio, picchiato e torturato per anni. Viene rilasciato il 15 marzo 1973, al termine del coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra.
– 2 novembre 1982: dopo aver lasciato l’esercito da eroe decorato, McCain, che si è da poco risposato dopo aver divorziato dalla prima moglie, viene eletto deputato alla Camera per l’Arizona. Quattro anni più tardi entra in Senato, dove servirà per altri cinque mandati e resterà in carica fino alla morte. Solo negli ultimi mesi di vita si allontanerà dall’aula, per sottoporsi alle cure per il cancro al cervello.
– 4 settembre 2008: Otto anni dopo la cocente sconfitta nelle primarie repubblicane del 2000 contro George W. Bush, McCain diventa ufficialmente il candidato alla Casa Bianca del Gop contro il democratico Barack Obama. Come sua compagna di corsa sceglie la semi-sconosciuta governatrice dell’Alaska, Sarah Palin. In novembre è Obama a trionfare, e McCain concede la vittoria al neo presidente con uno storico discorso.
– 28 luglio 2017: è l’1.30 del mattino quando McCain, già malato di cancro, entra al Senato per votare contro l’abrogazione parziale della legge Obamacare. Il suo voto è decisivo per far naufragare una delle promesse centrali della campagna di Trump. Il tycoon è furioso. Lo scontro e il reciproco disprezzo tra i due dura fino alla morte di McCain. Trump in un comizio afferma che “McCain non è un eroe di guerra, o meglio, è considerato un eroe solo perché è stato catturato”. Una frase che l’anziano senatore non gli ha mai perdonato. Fino allo sgarbo finale: il presidente non è invitato al suo funerale.