La Juventus si laurea campione d’Italia per la nona volta consecutiva. Aspettando di conoscere il cammino in Champions della squadra di Sarri, ecco i voti dei protagonisti della cavalcata bianconera in campionato.
WOJCIECH SZCZESNY 7.5 Una garanzia tra i pali, unico punto fermo di un reparto che spesso ha scricchiolato. Il ritorno a Torino di Buffon non ha scalfito le sue sicurezze.
GIANLUIGI BUFFON 7 Lui che è un simbolo della Vecchia Signora, ha avuto l’intelligenza di tornare senza prendersi la scena che, ora, spetta ad altri. Umile nell’accettare il ruolo di secondo, si è tolto la soddisfazione di conquistare il record di giocatore con più presenze in Serie A. Paolo Maldini capirà. Eterno.
MATTHIJS DE LIGT 8 Buttato subito in acqua in mare aperto per il grave infortunio di Chiellini, il ragazzone arrivato dall’Ajax ha dimostrato – dopo qualche sbracciata incerta iniziale – di saper nuotare, giustificando il corposo investimento estivo. E nel giro di sei mesi è diventato un perno insostituibile della difesa.
MERIH DEMIRAL 7 Il ginocchio lo ha tradito proprio nel momento in cui aveva iniziato a far intravedere le sue qualità. Il futuro gli sorride.
LEONARDO BONUCCI 7.5 Ha patito più di chiunque l’assenza del compagno di mille battaglie Chiellini. Nonostante qualche passaggio a vuoto resta uno dei leader, dentro e fuori dallo spogliatoio, di questa squadra.
DANIELE RUGANI 6 Qualche comparsata e poco altro. Con l’arrivo del su maestro Maurizio Sarri in panchina ci si aspettava qualcosina di più. Come probabilmente anche lui. Addio in vista?
GIORGIO CHIELLINI 6 Per Giorgione annata di transizione. Fermato prima dall’infortunio, poi dal coronavirus. Si rifarà l’anno prossimo. A meno che in Champions…
ALEX SANDRO 7 Resta di gran lunga il terzino di ruolo più affidabile in rosa. Ma le scorribande di un tempo sono ormai un ricordo sbiadito.
DANILO 6 Nello scambio con Cancelo la Juve ha perso qualcosa a livello di spinta offensiva. Senza guadagnare dal punto di vista difensivo.
MATTIA DE SCIGLIO 6 Frequenta ormai più il JMedical che lo Stadium. Una manciata di presenze e tanti grattacapi per Sarri, costretto ad arrangiarsi tutto l’anno sulle corsie esterne.
MIRALEM PJANIC 7.5 Con l’arrivo di Sarri doveva diventare l’uomo dei 100 palloni toccati a partita. Dopo un buon inizio ha smarrito la retta via e non si è più ripreso, passando nel giro di 12 mesi da metronomo in pectore a epurato di lusso. Con tanto di cessione al Barcellona. Buena suerte, Miralem.
RODRIGO BENTANCUR 8.5 Cresciuto sotto l’ala di Allegri, con Sarri è sbocciato definitivamente. Qualità e intensità ne fanno un interprete perfetto nelle dinamiche di gioco del tecnico bianconero. Ha preso in mano il centrocampo della Juve partita dopo partita, diventandone uno dei leader.
AARON RAMSEY 6 Un lampo, nel match scudetto contro l’Inter prima del lockdown, in una stagione falcidiata dai soliti infortuni e acciacchi fisici. Troppo poco viste le aspettative.
ADRIEN RABIOT 7 L’altro rinforzo che avrebbe dovuto dare una ventata d’aria fresca al centrocampo della Juventus ha faticato a ingranare per tre quarti di l’annata. Sarri ha avuto la pazienza di aspettarlo – arrivava da un altro campionato e da un lungo periodo di inattività – e adesso, dopo la ripresa del campionato, sta iniziando a intravederne i frutti. Sperando non si tratti di un bluff.
BLAISE MATUIDI 6 Il guardaspalle di Cristiano Ronaldo sta iniziando ad accusare le fatiche del tempo che passa. I numeri sul contachilometri aumentano, l’affidabilità – per lo più con il gioco di Sarri che richiede determinate caratteristiche- diminuisce.
SAMI KHEDIRA 6 Sparito dai radar. Prossimamente su ‘Chi l’ha visto?’.
JUAN CUADRADO 7.5 Il jolly di Sarri buono per tutte le stagioni. Da centrocampo in su resta un’arma in più garantendo un buon bottino di reti e di imprevedibilità, ma la vera scoperta è nel ruolo di terzino, dove ormai agisce con una certa naturalezza e non più come tappabuchi. Affidabile e generoso.
FEDERICO BERNARDESCHI 6 Prima trequartista, poi mezzala, poi esterno offensivo. Paga la confusione del suo allenatore, finisce anche lui nel frullatore senza trovare la via d’uscita.
DOUGLAS COSTA 6.5 E’ il dodicesimo uomo di Sarri, che lo coccola e lo centellina come un sito del patrimonio Unesco. A inizio stagione è titolare fisso, poi si ferma per i soliti guai muscolari. Post lockdown è spesso determinante dalla panchina, anche se il bottino di reti – per le sue qualità – pare sempre troppo esiguo.
CRISTIANO RONALDO 9.5 Con l’arrivo di Sarri e un gioco più offensivo torna a macinare numeri da extraterrestre. E record su record. In campionato ha già toccato quota 31 reti, diventando il primo giocatore a segnare 50 gol in Premier, Liga e Serie A. E’ a caccia della Scarpa d’Oro e del primato di Gonzalo Higuain. E all’appello manca ancora la Champions League, il suo habitat naturale…
PAULO DYBALA 9 E’ il giocatore che ha più beneficiato dall’arrivo di MS sulla panchina bianconera. In estate, dopo una annata incolore, sembrava al passo d’addio. Ora è il faro della Vecchia Signora insieme a CR7, con cui l’intesa è cresciuta enormemente. Una Joya per gli occhi e per la mente, tanto che la Juve è pronta a blindarlo con un nuovo contratto.
GONZALO HIGUAIN 6.5 Sarri e Higuain, di nuovo insieme. Alzi la mano chi non si aspettava una rinascita del ‘Pipita’ dopo la stagione infelice passata tra Milan e Chelsea. Invece nella seconda avventura in bianconero, nonostante la guida del mentore che l’ha reso grande a Napoli, l’argentino ha faticato ad arrivare in doppia cifra. Ed è stato tra coloro che hanno sofferto di più l’emergenza sanitaria. Titoli di coda.
ALL. MAURIZIO SARRI 6.5 Ha fatto centro al primo colpo, ma non ha convinto. Il gioco non è mai decollato, in compenso la sua Juve è parsa più fragile difensivamente e scarica a livello mentale, vedi qualche rimonta di troppo, rispetto a quella di Allegri. Ha contribuito alla rinascita di Dybala e all’esplosione di Bentancur, ma alla Continassa si aspettavano qualcosa in più. Però ha conquistato il tricolore con anticipo – difficile ipotizzarlo prima della ripresa – e i risultati sono dalla sua. Fermo restando che giudice supremo sarà la Champions League.