L’eventualità della secessione catalana apre scenari inquietanti sull’economia spagnola. La prima questione è quella del trasferimento delle sedi di alcuni importanti gruppi imprenditoriali che temono possano essere danneggiati dalla permanenza nella eventuale nuova nazione che nascerà e che avrà inevitabilmente pessimi rapporti con Madrid.
La prima multinazione a cambiare indirizzo è stata la Gas Natural Fenosa che ha deciso, in una sessione straordinaria del suo consiglio di amministrazione, di trasferire la propria sede legale da Barcellona a Madrid. La Gas Natural Fenosa ha dunque utilizzato subito il decreto legge appena approvato dal governo di Madrid che si propone di facilitare alle imprese con sede legale in Catalogna il trasferimento nel resto della Spagna. Per farlo, esse non dovranno più ottenere l’approvazione dell’assemblea degli azionisti. Secondo una nota del ministero dell’Economia, ciò varrà per tutte le imprese, escluse quelle nel cui statuto sia previsto espressamente che il consiglio di amministrazione non possa essere competente del cambio di sede
Parla il ministro dell’Economia – Immediatamente, il ministro dell’Economia spagnolo, Luis de Guindos, ha accusato la “politica irresponsabile” della Catalogna per l’uscita delle imprese dalla regione. In una conferenza stampa, ha definito “molto triste il fatto che stiamo assistendo all’uscita di importantissime imprese della Catalogna”. “Questo non è colpa delle imprese”, ha aggiunto, ma delle politiche che “generano incertezza e inquietudine”, la cosa “peggiore che possa esserci nel mondo imprenditoriale”. I responsabili di queste decisioni, ha aggiunto, “dovranno dare spiegazioni”
Posizione FMI – Il Fondo monetario internazionale ha avvertito che la “prolungata incertezza” in Catalogna “potrebbe pesare sulla fiducia e le decisioni di investimento” in Spagna, evidenziando comunque che le prospettive per l’economia spagnola “sono forti”.