Silvio Berlusconi è un passo dal chiudere l’accordo sulla legge elettorale, ma per metterci il sigillo non basterà solo una ‘stretta di mano’. L’ex Cav tornerà a Roma domani per incontrare i coordinatori regionali di Forza Italia alle 19, un appuntamento già fissato la settimana scorsa e poi rimandato all’ultimo momento, ma non sarebbe questo l’unico impegno. Si lavora, viene riferito da fonti di Forza Italia, infatti a un incontro con il segretario del Pd Matteo Renzi. Il faccia a faccia “è indispensabile” viene spiegato per sancire l’accordo che prevede un proporzionale alla tedesca, come sistema per le nuove regole del voto e il voto anticipato il 24 settembre, al più tardi il primo ottobre.
L’incontro rientra di fatto in quell’invito messo lunedì sera nero su bianco su Facebook dal segretario dem: “Per tutta la settimana il PD sarà pronto a incontrare gli altri partiti, nelle forme e nelle delegazioni che siamo pronti a concordare con i singoli schieramenti”. Una sorta di consultazioni che Renzi vorrebbe concludere prima della direzione Pd convocata il 30 maggio. Una apertura al confronto e al dialogo con tutti i partiti per evitare che si gridi all’inciucio. Questo non significa però che l’ex premier toscano convocherà tutti i leader dei partiti, ma per chi vorrà farlo lui ci sarà. La risposta oggi è arrivata dallo stesso Renato Brunetta, che al sistema tedesco non chiude e ci tiene a precisare: “Renzi ci vuole vedere? Noi siamo qui”.
Anche da lato Dem infatti non negano che “un incontro fra i leader dei partiti in altre realtà sarebbe una cosa normale” quando si tratta di legge elettorale. Intanto si susseguono gli incontri a Montecitorio a confermare il fatto che i contatti ci sono soprattutto tra i responsabili di Forza Italia in commissione Affari costituzionali e il relatore Pd, Emanuele Fiano. Ma questi rientrano più nell’aspetto tecnico della materia, in sintesi si tratta sugli emendamenti che gli azzurri vogliono presentare per ridurre la parte maggioritaria del Rosatellum e su quali i Dem sono disponibili a scendere a compromessi. Solo quando si raggiungerà una sintesi, spiegano i ben informati, Renzi e Berlusconi si potranno incontrare per stringere il patto sulla legge elettorale. E sì perché l’ex Cav non si fida e la stretta di mano, appunto, non gli basta. Berlusconi vuole essere certo che ci sia la convergenza tra i due schieramenti sulle modifiche da apportare al Rosatellum. E’ qui che scatta il livello medio della trattativa, quello disposto tra il lavoro del Parlamento e l’incontro tra Renzi e Berlusconi, la trattativa ‘altra’, quella più delicata affidata ai fedelissimi dei due leader, Luca Lotti e Gianni Letta, che oggi sarebbero tornati a vedersi.
A schierarsi oggi contro questo accordo, già ribattezzato Nazareno Bis, è Romano Prodi: “Mah, si accorderanno con una legge elettorale proporzionale che devasta il Paese. Come si accorderanno lo si vedrà dopo le elezioni. Purtroppo qui se continuiamo cosi’ garantiamo l’instabilità”. Poi avverte Renzi su Berlusconi “è il più furbo” perché”è arrivato perfino al partito degli animalisti”. Il professore ricorda infatti che “negli ultimi periodi ha sempre nominato un suo successore e poi lo ha ucciso, il che vuol dire che vuole rimanere al centro della scena politica. Secondo me è molto interessante da tenere presente”. A dare la benedizione invece è Matteo Salvini: “Renzi e Berlusconi stanno amoreggiando su una legge elettorale che gli piace, noi gliela votiamo senza fare calcoli di partito. Votiamo qualsiasi legge elettorale anche domani mattina, pur di far andare gli italiani a votare il prima possibile”. E così anche la Lega potrebbe entrare nel patto, ma ancora non ci sarebbe stato alcun contatto, confidano dal Carroccio, tra i due Matteo.