Nel caos libico riprende forza anche l’opzione jihadista che sembrava sconfitta dopo che le forze dell’Isis erano state cacciate dalla zona di Sirte. Pur non avendo più il controllo di parti di territorio, le cellule dell’Isis hanno continuato la loro attività e oggi, si sono fatte vive anche dal punto di vista militare approfittando della confusione e della tensione creata dall’attacco del generale Khalifa Haftar al governo di Fayez Al Serraj. Questa mattina, un gruppo armato dell’Isis ha attaccato la cittadina di Fuqah, del distretto di Giofra nel centro del Paese uccidendo almeno due persone e sequestrandone una terza dopo aver dato alle fiamme varie abitazioni. Lo ha riferito Libya Observer, citando fonti che hanno raccontato di aver visto vari veicoli entrare nella città; in seguito gli assalitori hanno interrotto le linee di comunicazione ed elettricità, hanno aggiunto. Una delle persone uccise, hanno precisato le fonti, era “un funzionario pubblico (una sorta di capo villaggio; ndr), che è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre dormiva, prima che fosse dato fuoco alla sua casa. La seconda persona uccisa era il capo della guardia municipale”.
L’attacco è stato poi rivendicato dal gruppo jihadista Stato islamico. Lo ha fatto sapere Site, il servizio che monitora le attività jihadiste sul web, sottolineando che il gruppo ha parlato di una “vendetta” per la perdita dei territori che controllava in Siria.
Riapre l’aeroporto di Tripoli – L’aeroporto di Mitiga, a Tripoli, riaprirà per i voli della notte tra martedì e mercoledì. Lo scalo è stato chiuso lunedì, dopo che la zona è stata colpita da attacchi condotti dalle forze del generale Haftar e dopo un attacco aereo che aveva fatto sfiorare il disastro. L’aeroporto, infatti, è stato bombardato proprio mentre un aereo di pellegrini diretto a La Mecca stava decollando. L’annuncio è stato dato dall’autorità civile per l’aviazione, tramite un portavoce, il quale ha precisato che i primi voli sono previsti alle 19 di martedì, per proseguire sino alle 7 di mercoledì.
Conte parla con Al Sarraj – Una telefonata è intercorsa ieri sera tra il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, e il premier libico Fayez al-Sarraj. Lo riporta la pagina Facebook del Governo di accordo nazionale libico specificando che il colloquio telefonico ha riguardato “gli sviluppi e le ripercussioni dell’aggressione che la capitale di Tripoli e altre città libiche hanno subito da parte delle forze del generale Haftar”. “Conte – continua il post – ha confermato il rifiuto dell’Italia per questo attacco, che ha minato la stabilità e minaccia la vita dei civili”. Il presidente del Consiglio italiano ha poi auspicato, si legge ancora nel post, “la fine del conflitto”.
Macron: “Noi contro Haftar” – Anche il presidente francese Emmanuel Macron si è sentito telefonicamente con il capo del Governo libico, Fayez al-Sarraj, per affermare il suo “rifiuto totale” dell’offensiva di Haftar contro Tripoli. Lo annuncia la sala stampa di Sarraj, mentre l’Eliseo conferma l’avvenuta telefonata senza precisarne il contenuto. Secondo il comunicato del governo libico, “il presidente francese ha annunciato il suo totale rifiuto nei confronti dell’offensiva contro la capitale che mette in pericolo la vita dei civili e ha ribadito la necessità di fermare questo attacco”. Durante il colloquio con Macron, Sarraj ha sottolineato che le forze del suo governo “combatteranno questa aggressione” e che il maresciallo Haftar “non avrà altra scelta che ritirare le sue truppe e tornare da dove è venuto”.