“Un patto per liberare le nostre terre dai trafficanti“. Questa la proposta del ministro degli Interni, Marco Minniti, ai sindaci della Libia che ha incontrato oggi nel corso della sua visita a Tripoli. Secondo il ministro, se si lavora insieme “nessun obiettivo è precluso”.
#Libya-n mayors to Minniti: thanks for this historic opportunity to present projects for development of affected communities.#migration pic.twitter.com/10XRY4shhT
— Italy in Libya (@ItalyinLibya) 13 luglio 2017
In risposta il premier libico Fayez al-Sarraj ha assicurato a Minniti che “la Libia farà tutto il possibile per lavorare con l’Italia per sconfiggere i trafficanti di esseri umani e alleviare la pressione sulle coste italiane”. “L’Italia apprezza gli sforzi del Gna (governo di unità nazionale, ndr) ed è pronta a rafforzare il suo impegno al fianco della Libia nella lotta contro i trafficanti di esseri umani”, ha detto inoltre Minniti al premier.
Intanto il tema dell’immigrazione continua ad essere al centro degli incontri tra i leader europei. Ieri al vertice trilaterale Italia-Francia-Germania a Trieste Merkel e Macron hanno ribadito sostegno e solidarietà al nostro governo e, soprattutto, il loro impegno a “combattere insieme le cause dell’immigrazione”. Ma il presidente francese ci ha tenuto a ricordare ancora una volta la distinzione tra profughi e migranti economici. “Chi arriva da lontano, dalla Siria, dall’Eritrea e da altri Paesi dove si combatte per la libertà, deve esser accolto in Europa e soprattutto in Francia, ci assumeremo la nostra responsabilità”. Poi ha denunciato una certa confusione sulla questione: “Nei dibattiti pubblici odierni confondiamo i temi, confondiamo i profughi politici con i migranti economici, che non hanno nulla che vedere gli uni con gli altri. Uomini e donne che rischiano la vita nei loro Paesi e che chiedono asilo, questo è un dovere di umanità. Ma i nostri Paesi non possono accogliere uomini e donne che per motivi economici cercano di venire a vivere nei nostri Paesi. Queste due realtà sono profondamente diverse”.