A Londra montano le critiche contro Theresa May, dopo la visita alla Grenfell Tower di ieri. La premier britannica non ha incontrato i sopravvissuti all’incendio che ha provocato 17 morti accertati e decine di dispersi. May ha promesso un’inchiesta sulle cause del rogo, ma a differenza del sindaco di Londra, Sadiq Khan, e del leader laburista Jeremy Corbyn ha preferito evitare il faccia a faccia con i residenti limitandosi a un colloquio con i soccorritori. La leader dei Tories, già in difficoltà nei colloqui per la formazione di un nuovo governo dopo il voto dell’8 giugno, si trova ora contro l’opinione pubblica: per questa sera è prevista una manifestazione a Westminster per chiedere ‘giustizia per Grenfell’.
Intanto sale la preoccupazione per il bilancio delle vittime, destinato con ogni probabilità ad aumentare. La polizia di Londra spera che i morti siano meno di 100. A chi gli chiedeva se il bilancio finale sarà a due o a tre cifre, il comandante Cundy ha risposto: “Spero che non sarà a tre cifre”.
Sono almeno 74 i feriti portati in sei ospedali, di cui 20 in condizioni critiche. Risultano ancora dispersi i due giovani italiani, Marco Gottardi e Gloria Trevisan. “Ho sentito la telefonata fra Gloria e la mamma e non ci sono motivi per sperare che siano vivi. Il dramma è stato vissuto interamente e coscientemente”, ha spiegato ieri l’avvocato della famiglia di Gloria. Il legale, Maria Cristina Sandrin, parlando davanti alla telecamere fuori dalla casa della ragazza a Camposampiero, in provincia di Padova, aggiunge che la ragazza di Padova ha effettuato una sorta di chiamata di commiato alla madre dicendole “grazie mamma per quello che hai fatto per me”.