L’Unione europea riapre da domani, 1° luglio, le proprie frontiere agli abitanti di 15 Paesi terzi, con previsto aggiornamento della lista ogni due settimane. Si tratta di Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Rwanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay, Cina (quest’ultima a condizione di reciprocità). Lo ha fatto sapere il Consiglio europeo con una nota, dopo l’adozione di una raccomandazione. Restano quindi fuori dall’elenco anche Russia e Stati Uniti.
Esclusi per ora anche i cittadini di Brasile e India, a causa della loro situazione legata alla pandemia di COVID-19. Dai Paesi che si trovano sulla ‘safe list’, l’Ue si aspetta che a sua volta venga revocato ogni bando in vigore ai viaggiatori europei. I Paesi del blocco comunitario a febbraio si erano affrettati a imporre limiti a chi potesse entrare nei loro confini, mentre il coronavirus si diffondeva in Italia. A metà marzo gli europei avevano limitato tutti i viaggi non essenziali verso i 27 Stati membri più Liechtenstein, Islanda, Norvegia e Svizzera.
Nei divieti non sono inclusi i cittadini extra-Ue che già vivono in Europa. Inoltre, la lista non si applica al Regno Unito, uscito dall’Ue a gennaio. Il Paese ora richiede a tutti i viaggiatori in arrivo – con poche eccezioni – di rispettare una quarantena di 14 giorni, sebbene la misura sia in corso di revisione e appaia destinata a essere allentata.