Un enorme quantitativo di cocaina, 644 chili. L’ha sequestrata in un blitz la guardia di finanza al porto di Livorno, suddivisa in 582 panetti nascosti in 23 borsoni all’interno di un container, sopra alcuni sacconi di chicchi di caffè. Il valore stimato della droga, una volta immessa sul mercato, è di circa 130 milioni di euro. L’operazione delle fiamme gialle, dirette dal procuratore della Repubblica di Livorno Ettore Squillace Greco, in coordinamento con il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, competente come Direzione distrettuale antimafia, e con il Gico di Firenze, ha ricevuto anche il plauso del ministro Salvini.
Secondo la guardia di finanza è uno dei più importanti sequestri degli ultimi dieci anni messo a segno insieme all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, al quale si è arrivati grazie all’analisi delle spedizioni ritenute a rischio, in particolare quelle provenienti da Paesi del Centro e Sud America. Si aggiunge a quelli effettuati, sempre nell’ambito portuale labronico nel 2018, per 308 chili, oltre 253 chili nel 2016.
Le indagini, partite da una segnalazione dell’Antidroga (Dcsa), hanno accertato che il container era stato spedito da una società in Honduras e imbarcato a Puerto Cortes per poi essere trasferito su un’altra nave a Moin, in Costa Rica, diretta a Barcellona. Il container sarebbe poi dovuto finire a un’azienda di Madrid, dove però non è mai arrivato. I finanzieri hanno monitorato la nave da prima che entrasse in porto, per evitare che la droga fosse trasbordata in mare. Ancor prima che la motonave giungesse in prossimità di Livorno, ipotizzando l’utilizzo del metodo di occultamento ‘rip-off’, caratterizzato dalla presenza di stupefacenti nascosti in borsoni facilmente asportabili a una rapida apertura del contenitore, il Reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Livorno ha effettuato ‘l’ombreggiatura’ della nave per prevenire e intercettare eventuali tentativi di trasbordo in mare della droga. Subito dopo l’attracco in porto, i finanzieri sono saliti sulla nave per ispezionare tutti i contenitori sospetti, individuando rapidamente quello che nascondeva la droga, contenente sacchi di caffè.
La cocaina era nascosta in borsoni contrassegnati con una X. All’interno di uno di questi è stata trovata anche una copia perfetta dei sigilli posti al container, che sarebbero stati sostituiti dopo aver prelevato la droga in modo da passare senza problemi i controlli doganali.
Secondo il comandante delle fiamme gialle della Toscana, Bruno Bartoloni, e il comandante delle guardia di finanza di Livorno, Gaetano Cutarelli, il sequestro ha “bruciato” sul mercato della droga 3 milioni di dosi. Si è trattato di un grande lavoro di intelligence, grazie anche alla cooperazione internazionale tra investigatori. “Un’operazione da manuale – l’ha definita Bartoloni – che testimonia l’efficacia del sistema Paese che funziona nel contrasto al traffico di stupefacenti”.