Sono 93.292 i migranti sbarcati sulle coste italiane dal primo gennaio al 17 luglio. In tutto il 16,79% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno 2016. Secondo i dati riportati sul sito del Viminale, i porti maggiormente interessanti dal flusso sono Augusta (13.097), Catania (11.204), Pozzallo (8.264), Reggio Calabria (7.106), Vibo Valentia (5.804), Palermo (5.786), Trapani (5.591), Lampedusa (5.288), Salerno (5.065), Crotone (4.887).
I paesi di provenienza più rappresentati nel 2017 sono: Nigeria (16% degli arrivi) Bangladesh (9%), Guinea (8%) e Costa d’Avorio (8%). Seguono Gambia, Senegal, Mali ed Eritrea.
L’Eritrea è un Paese problematico: secondo Reporters Sans frontièrs, è penultimo nella classifica per la libertà di stampa, appena prima della Corea del Nord. L’Eritrea, inoltre, è colpito da una crisi economica che dura ormai da decenni, con l’80% della popolazione che vive di agricoltura di sussistenza e che è minacciata dalle frequenti carestie.
Gli sbarchi sono sempre più distribuiti nei porti del sud Italia: Augusta è in testa con 13.097 arrivi, seguita da Catania (11.204), Pozzallo (8.264), Reggio Calabria (7.106).
Passando invece all’accoglienza, in termini di percentuali di distribuzione nelle regioni, la Lombardia è al primo posto con il 13%. Seguono Lazio e Campania con il 9%. Quindi Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna con l’8%. La Toscana, la Puglia e la Sicilia hanno il 7%. Quindi Abruzzo, Molise, Umbria e Trentino-Alto Adige con il 2% a testa; la Basilicata con l’1% e, fanalino di coda, la Valle d’Aosta con lo 0,2% del numero totale di migranti distribuiti sul territorio nazionale.