La notte scorsa è stata raggiunta una intesa sulla regolarizzazione dei migranti che lavorano nei campi e come colf e badanti in nero. Secondo quanto si apprende, si tratterebbe di una regolarizzazione di sei mesi, una sorta di ‘sanatoria’ inserita all’interno del Dl Rilancio.
La regolarizzazione potrebbe avvenire sia su richiesta dell’immigrato, con un controllo dell’ispettorato del lavoro, che attraverso una richiesta del datore di lavoro, che in cambio otterrebbe uno scudo penale e amministrativo per aver denuciato pregresse irregolarità. Secondo le stime del ministero dell’Interno, non ancora ufficiali, i regolarizzati potrebbero essere circa 500mila.