“Ritiro la mia disponibilità ad essere fra i candidati. Non credo ci siano più le condizioni di tempo e di modo per prefigurarsi un progetto”. Così a LaPresse Oscar di Montigny, che esce ufficialmente dalla corsa per le elezioni comunali di Milano.
Le ragioni della rinuncia
“Non ho avuto la possibilità di confrontarmi con i vertici della coalizione come avevo chiesto di poter fare per condividere programmi, progetti e visioni e, conseguentemente, dopo aver lavorato per tre settimane su ciò che sarebbe stato, purtroppo, non ci sono le condizioni” per la candidatura” ha spiegato di Montigny, che esce dalla rosa dei papabili per la corsa del centrodestra a Milano. “Mi ero riservato di sciogliere con la mia famiglia l’ultimo dei nodi -ha aggiunto -però mi sarei dovuto presentare alla mia famiglia sapendo esattamente con quali risorse avrei intrapreso quest’avventura. Non avendo queste informazioni ho pensato che non ci fossero più le condizioni”.
“Ho bisogno di certezze”
“In realtà, nessuno ha detto di no, avevano detto dei mezzi sì. Io però ho bisogno di certezze, non ho bisogno di andiamo avanti e poi ci pensiamo” ha precisato il manager rispondendo alla domanda se Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni si sono opposti alla sua candidatura dopo la sponsorizzazione di Matteo Salvini. “Ho chiesto un confronto – ha aggiunto – con i leader, mi erano arrivati messaggi indiretti. Per me non era sufficiente. Ho, comunque, parlato con tutta la base dei forzisti di Milano e dei leghisti di Milano. In realtà, si erano messi a disposizione ma io ho bisogno di parlare anche con il vertice. Non è stato fatto per ragioni che non mi sono nemmeno dovute, non è che mi fosse dovuto alcunché. Di contro, non è che io dovessi a loro. Va tutto bene, però le condizioni non ci sono più”.
“Avevo progetti per la città”
“Io avevo progetti e visioni a breve, medio e lungo termine” per Milano. “Non voglio etichette. Non sono un uomo della Lega, non sono un uomo di Fratelli d’Italia, non sono un uomo di Berlusconi. Lavoro per un’azienda che è anche di proprietà sua (Banca Mediolanum, ndr), ma questo non mi lega in alcun modo a livello politico né a lui né al partito” ha aggiunto di Montigny. Si sente di dire qualcosa ai tre leader principali del centrodestra, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi? “Assolutamente no, io mi sento di dire al centrodestra e al centrosinistra: occupatevi di una Milano a breve, medio e lungo termine”. “Sono certamente una persona che ha delle idee moderate e inclusive che, per me, non sono né di destra né di sinistra. Per me esiste solo il buonsenso. Io sono abituato a lavorare su progetti, il resto viene dopo sennò non avrei ipotizzato una candidatura per una lista civica. Mi piaceva l’idea di contribuire con rinnovamento”, ha sottolineato di Montigny.