Una 36enne romena è morta mercoledì in un hospice di Orzinuovi (Brescia) dopo un intervento chirurgico di liposuzione effettuo il 5 luglio scorso in una clinica in via Podgora a Milano. La donna era ricoverata nella struttura per malati terminali dopo 9 mesi di agonia causata da alcune complicanze legate all’operazione.
La paziente si era rivolta al Centro di Chirurgia Plastca MC di via Podgora, gestito dal medico chirurgo 31enne Mattia Colli, per una liposuzione a addome, fianchi e cosce. Era stata operata nel centro medico dal solo dottor Colli, senza la presenza di un anestesista, e aveva trascorso la notte in albergo, dove si era sentita subito male. Per tre giorni non aveva potuto lasciare l’hotel, bloccata a letto da convulsioni, febbre alta e tachicardia.
Aveva però evitato di andare in ospedale perché il dottor Colli le aveva sconsigliato di farlo. La 36enne aveva deciso invece di tornare in Romania e dopo altri due giorni era stata ricoverata d’urgenza in ospedale a Bucarest, dove aveva subito una serie di operazioni ed era finita perfino in rianimazione. Dopo le dimissioni, d’accordo con il compagno, era rientrata in Italia e era stata ricoverata per qualche tempo in una casa di cura di Brescia per poi essere trasferita nell’hospice di Orzinuovi dove si è spenta.
La diagnosi, come si legge nella denuncia sporta dal compagno nei confronti del chirurgo, che ora è indagato per omicidio colposo, assistito dall’avvocato Laura Gravina, era gravissima: era affetta da “fascite necrotizzante”. Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luisa Baima Bollone, titolari dell’inchiesta, hanno anche disposto una perquisizione nello studio medico. Quando i carabinieri del Nas sono hanno suonato alla porta, Il chirurgo stava ultimando un intervento di liposuzione e c’erano altri pazienti in attesa. Nei prossimi giorni verrà eseguita l’autopsia sulla salma della 36enne, che dopo l’intervento non si è più ripresa.