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Napoli, in un video infiltrato consegna ‘mazzetta’. Di Maio: “Sembra Gomorra”

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Nel terzo video dell’inchiesta di Fanpage “l’ex boss della Camorra infiltrato Nunzio Perrella incontra Biagio Iacolare, presidente del Cda di SMA Campania, e il suo mediatore, Mario ‘Rory’ Oliviero, ex presidente del Consiglio comunale di Ercolano. In attesa che l’appalto per lo smaltimento dei fanghi tossici venga assegnato all’azienda amica, senza gara pubblica ma con un affidamento diretto, trattandosi di un’emergenza, si parla di percentuali da spartirsi, affari e soldi con tanto di consegna di una valigetta con le tangenti da pagare. Nel video si vede Perrella consegnare al mediatore la borsa con 50mila euro di mazzetta, borsa in cui non c’è nulla”, spiegano da Fanpage. Dopo la pubblicazione del video di Fanpage che lo coinvolge, il presidente di Sma Campania Biagio Iacolare lascerà l’incarico. “Per evitare qualsiasi strumentalizzazione in ordine ad una vicenda dai contorni oscuri ed inquietanti, sia per la genesi che per le finalità, tutte da accertare, Iacolare rassegnerà le sue dimissioni dall’incarico di presidente della Sma”, (la società regionale per l’ambiente), ha riferito il suo legale Nello Palumbo.

“Sto guardando il terzo video dell’inchiesta di Fanpage. È allucinante. Sembra di vedere ‘Gomorra’, ma a differenza della serie qui devono vincere i buoni! Non devono passarla liscia”, ha commentato il candidato premier M5S Luigi Di Maio su Facebook in merito all’inchiesta di Fanpage che vede coinvolto anche Roberto De Luca.

Intanto, sempre sul social network, il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, padre di Roberto, ha scritto: “Ho dato mandato ai miei legali di querelare Luigi Di Maio per le dichiarazioni rilasciate ieri e nei giorni scorsi. Invito Di Maio, membro autorevole della casta a 15mila euro al mese, a rinunciare all’immunità parlamentare. Gli rinnoveremo la richiesta ogni giorno fino alle elezioni”. Roberto De Luca, figlio del governatore della Campania Vincenzo De Luca, si è dimesso da assessore al Bilancio del Comune di Salerno. È indagato per corruzione dalla Procura di Napoli per l’inchiesta di Fanpage sui presunti casi di mazzette nella gestione degli appalti per i rifiuti in Campania.

Il candidato premier pentastellato è tornato all’attacco. “È impossibile che il presidente De Luca fosse inconsapevole di questa storia, perché sono coinvolti i suoi figli e il suo vice. La giunta regionale campana deve andare a casa – ha detto in una diretta video su Facebook – Qui ci stanno ammazzando, questi politici si comportano peggio dei camorristi, perchè i camorristi fanno il loro lavoro mentre i politici lo ammazzano questo Paese. Gli uomini di Ciriaco De Mita e lui stesso sono quelli che fanno affari con i rifiuti in Campania – ha proseguito – e sono gli stessi senza i quali Vincenzo De Luca non avrebbe la maggioranza in consiglio regionale. Un’inchiesta del genere dovrebbe far cadere, non solo la giunta regionale campana, ma far interrogare tutti i partiti su che razza di gente stanno mettendo nelle istituzioni”, ha continuato Di Maio sottolineando che in questa vicenda sono coinvolti “uomini vicino alla politica che si vendono gli appalti sui rifiuti in cambio di tangenti. I partiti si comportano peggio dei camorristi perchè i camorristi fanno il loro sporco lavoro, ma i politici li incontrano questi camorristi”. E ancora. “Come vedete Tangentopoli non è mai finita. Grazie ai giornalisti oggi veniamo a conoscenza di una Tangentopoli campana che investe tutti partiti di questo Paese, centrodestra e centrosinista. Ma non è solo una Tangentopoli campana perché qui ci sono uomini che girano intorno al partito dell’attuale presidente del Consiglio dei ministri Gentiloni, dell’ex premier Renzi e politici che girano intorno al partito di Giorgia Meloni che parla tanto di onestà e poi ha persone indagate in questa inciesta – ha continuato il candidato premier  in un video su Facebook – E’ un atteggiamento peggiore di quello della camorra”.

Intanto, Iacolare ha deciso di lasciare il suo incarico da presidente della Sma. L’avvocato Palumbo ha fatto presente che “Iacolare, su richiesta dell’avvocato Mario Oliviero, ha incontrato in un’unica occasione una persona a lui presentata come un imprenditore, in grado di offrire condizioni economiche più vantaggiose per lo smaltimento dei fanghi reflui. Come emerge chiaramente dalla visione del filmato, Iacolare non ha né chiesto ne accettato alcuna somma di denaro”. “La conversazione verte unicamente sulla possibilità di applicare un prezzo più conveniente, suscitando per tanto l’attenzione dello Iacolare – ha spiegato Palumbo – Il filmato riporta, inoltre, un colloquio intercorso tra l’avvocato Oliviero e il sedicente imprenditore, colloquio svoltosi in assenza dello Iacolare e nel quale si parla di un accordo economico. Se tale accordo vi è stato, esso è avvenuto all’insaputa dello Iacolare, per cui dovrà essere eventualmente l’avvocato Oliviero a spiegare le circostanze riferibili alla sua condotta”. L’avvocato Palumbo ha fatto anche osservare che “il colloquio, che appare tra l’altro incompleto, è improntato a evidenti forzature poste in essere dal sedicente imprenditore, con un atteggiamento quasi passivo dello Iacolare. Va comunque evidenziato che, nella qualità di presidente della Sma, lo Iacolare non riveste funzioni gestionali, che sono affidate esclusivamente al consigliere delegato. In ogni caso, per evitare qualsiasi strumentalizzazione in ordine ad una vicenda dai contorni oscuri ed inquietanti, sia per la genesi che per le finalità, che sono tutte da accertare, lo Iacolare rassegnerà le sue dimissioni dall’incarico di presidente della Sma”. 

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