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Naufragio Crotone, Meloni respinge critiche

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L’eco delle polemiche sollevate in Italia dall’opposizione dopo il naufragio di migranti in Calabria raggiunge Giorgia Meloni fin negli Emirati Arabi Uniti, seconda tappa della missione all’estero dopo quella in India. Ad attaccare la presidente del Consiglio e il suo governo c’è anche il sindaco di Crotone che, attraverso una lettera aperta, contesta la mancata presenza sul luogo della tragedia. Così, nel corso di un punto stampa organizzato prima del volo di ritorno per Roma, affronta la questione annunciando che la prossima riunione del Consiglio dei ministri si terrà a Cutro. “Il vostro premier muto è pronto a rispondere alle domande”, è la battuta con cui Meloni si rivolge all’inizio ai giornalisti ad Abu Dhabi, in risposta a chi l’ha accusata di non essersi espressa finora. “Ho sentito dire ‘la Meloni tace, scappa, non va, sparisce, si disinteressa’. Leggo ricostruzioni che mi sembrano abbastanza surreali – spiega -. Io sono intervenuta, ho scritto un lettera all’Ue, mi pare che non si possa dire che, come tutti, non ho fatto del mio meglio per fare il mio lavoro”. Il governo, ricorda poi, è andato “immediatamente” in Calabria, “il giorno stesso della tragedia. È andato il ministro Piantedosi, siamo stati presenti da subito“. Proprio il titolare del Viminale, per alcune dichiarazioni, è tuttavia finito nel mirino di Pd, M5s e Terzo Polo che ne ha chiesto le dimissioni. Tema su cui la premier però taglia corto: “L’opposizione chiede ogni giorno le dimissioni di un ministro diverso, non fa più molta notizia”. Dopodiché, evidenzia, a Crotone si è recato Sergio Mattarella, “che rappresenta tutte le istituzioni, a meno che qualcuno non ritenga che la presidenza della Repubblica sia in competizione rispetto al governo. E quindi le istituzioni sono state presenti, anche per esprimere il proprio cordoglio”.

Quello che preme alla Meloni, poi, è ricostruire la vicenda che ha causato la morte di 69 migranti, tra cui anche bambini. “La situazione è semplice nella sua tragicità: non è arrivata alle nostre autorità nessuna comunicazione di emergenza da Frontex – dichiara -. Noi non siamo stati avvertiti del fatto che questa imbarcazione rischiava il naufragio. Questa è la storia”. Perciò, prosegue, “non siamo stati avvertiti, e se qualcuno sa qualcosa di diverso è bene che ce lo dica”. “Queste persone non erano nella condizione di essere salvate da qualcuno che non ha voluto salvarle, come purtroppo mi pare qualcuno voglia raccontare – attacca quindi le premier -. Ora io chiedo se davvero, in coscienza, c’è qualcuno che ritiene che il governo abbia volutamente fatto morire oltre 60 persone, tra cui qualche bambino. Vi chiedo se qualcuno pensa che il governo potesse salvare queste persone e non lo ha fatto. Vi prego, cerchiamo di essere un minimo seri”.

 

Meloni insomma rispedisce al mittente le critiche, ricordando che non “è passato un solo giorno nel quale non mi sono occupata di questa materia. Continueremo a fare tutto quello che possiamo per impedire che il lavoro degli scafisti continui a mettere a repentaglio le vite umane“. “Il modo migliore per onorare almeno il ricordo di queste vittime innocenti è cercare soluzioni affinché non accada di nuovo”, afferma fissando a Cutro la sede del prossimo Cdm, “anche per dare un segnale di ulteriore attenzione ma anche di concretezza rispetto ai passi che bisogna ancora fare”.

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