Parla il padre di Luca Sacchi, Alfonso, in una conferenza stampa convocata a Roma dalla famiglia del ragazzo ucciso il 23 ottobre “Voglio che comprendiate la mia difficoltà, mia moglie non c’è l’ha fatta perché è devastata, come lo sono io” le parole dell’uomo. “Mio figlio era una figlio stupendo, sempre con il sorriso, è pronto allo scherzo, tanta voglia di vivere Aveva tante passioni: lo sport c’è l’aveva nel sangue fin da piccolo e poi le moto”.
La sera del 23 ottobre “era all’oscuro di tutto, ne sono sicuro. Non aveva bisogno di soldi”, chiarisce il padre della vittima. Poi l ‘uomo parla della fidanzata di Luca, presenta al momento del delitto, il cui ruolo è ancora da chiarire. “Anastasiya l’abbiamo accolta come una figlia, perché Luca le voleva bene. Non lo so, forse mio figlio si fidava troppo della gente. Voglio che sia pulita. Perché se così non fosse, se avesse recitato, un dolore si aggiungerebbe a questo immenso dolore”, ha affermato Sacchi. “Per me Anastasiya era una brava ragazza, -aggiunge – Luca l’amava e l’amavo pure io. Che deve fare un genitore?”.
L’attenzione di chi indaga è concentrata sul nodo del presunto acquisto di droga perché è su quell’aspetto che esistono ancora troppi lati oscuri. A cominciare dal denaro contenuto nello zaino di Anastasiya che è sparito e di cui al momento è ignota la quantità esatta. Gli inquirenti passano al setaccio i tabulati telefonici per evidenziare i contatti tra le persone coinvolte nella vicenda. In carcere per l’omicdio ci sono i ventunenni Valerio Del Grosso, che ha sparato, e Paolo Pirino. Sono accusati di omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi.