Il governo palestinese del premier Rami Hamdallah, con sede a Ramallah, ha presentato oggi ufficialmente le sue dimissioni al presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas. Lo riporta l’agenzia ufficiale palestinese Wafa, sullo sfondo dei disaccordi persistenti tra le fazioni palestinesi. Il governo continuerà ad “assumersi tutte le sue responsabilità finché non verrà formato un nuovo governo”, riporta Wafa citando una comunicazione del Consiglio dei ministri, senza specificare quanto ci vorrà per formare un nuovo governo. Ieri Hamdallah aveva messo “il suo governo a disposizione” di Abbas, offrendo così le dimissioni.
Abbas, interlocutore privilegiato della comunità internazionale e senza un vero contro-potere all’interno dell’Anp, è attualmente impegnato a formare una nuova coalizione, sforzo ampiamente considerato dagli analisti un modo ulteriore di isolare i rivali islamisti di Hamas, al potere nella Striscia di Gaza. Hamdallah aveva offerto le dimissioni lunedì, dopo che il comitato centrale del movimento Fatah di Abbas aveva raccomandato la formazione di un nuovo governo che includa membri dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), di cui non fa parte Hamas. Il governo palestinese è l’emanazione dell’Autorità nazionale palestinese, entità ad interim riconosciuta a livello internazionale che dovrebbe prefigurare uno Stato indipendente che comprenda Cisgiordania e Striscia di Gaza, separate da qualche decina di chilometri dal territorio israeliano.
Hamas ha condannato le dimissioni del governo palestinese, affermando che Abbas sta provando a stabilire un “governo separatista” per fare i suoi interessi. Hamas ha preso il potere a Gaza nel 2007 al costo di una quasi guerra civile con il partito laico Fatah di Abbas, predominante nell’Autorità palestinese, a seguito del rifiuto della comunità internazionale di riconoscere la vittoria shock degli islamisti alle elezioni parlamentari del 2006. Hamas, che si rifiuta di riconoscere Israele, è considerato un gruppo terroristico da Stato ebraico, Stati Uniti e Unione europea, nonché infrequentabile a alcuni Paesi arabi. L’Autorità presieduta da Abbas, limitata dall’occupazione israeliana, esercita il controllo solo su alcune parti della Cisgiordania. Le divisioni palestinesi sono considerate uno degli ostacoli alla risoluzione del conflitto israelo-palestinese e a una soluzione ai mali subiti dalla Striscia di Gaza, come guerre, embargo israeliano ed egiziano e povertà. Tutti gli sforzi per porre fine a un decennio di dispute sono falliti e Hamas e Fatah restano ai ferri corti.