Si apre a sinistra il tema delle alleanze a livello regionale. Il 4 marzo si vota in Lazio e Lombardia (la terza e la prima regione in termini di abitanti) per il rinnovo dei Consigli regionali. Nel Lazio il centrrosinistra governa dal 2013 con Nicola Zingaretti che verrà ripresentato. Sembra che Leu sia orientato a sostenerlo per questo secondo mandato (D’Alema e Grasso sarebbero propensi al sì, mentre Fassina pone ancora problemi di programma). In Lombardia il Pd candida Giorgio Gori (nella foto). Ieri, sia Veltroni che Prodi hanno lanciato appelli all’unità.
“Le forze del centrosinistra – dice Prodi all’Huffington Post– recuperino il buon senso e si mettano insieme per le elezioni regionali e anche per quelle nazionali. Sono preoccupato – aggiunge – perché non vedo prevalere quello spirito di coalizione che è sempre indispensabile per vincere una competizione elettorale. E Veltroni: “Sarebbe assurdo, un delitto, presentarsi divisi in due delle regioni più importanti del Paese”.
E in Lombardia? Grasso sembra disponibile: “Aspetto l’esito delle riunioni con il Pd sulle elezion i regionali – dice ad Agorà su RaiTre – . Se stesse a me avrei già deciso”. E Giorgio Gori gli lancia un appello da Radio1: “Io lo interpreto in questo modo: se fosse per lui sarebbe un Sì. Io credo che se l’alleanza è possibile in Lazio allora lo è anche in Lombardia, dove da 23 anni governa il centro-destra”.
E ad Agorà Grasso ha risposto anche a domande sul dialogo con M5S: “Vedremo quali sono le nostre forze elettorali, per noi il problema è riuscire a realizzare la nostra idea di utopia reale, faremo alleanze con chi ci aiuta a realizzarla. Se fanno discussioni su euro sì o euro no, sono ondivaghi: quando avranno una politica ben definita possiamo cominciare a valutare”.