“Ci siamo incontrati sul tema della legge di Bilancio. Sulla questione specifica dell’età pensionabile il principio dell’adeguamento resta assolutamente conferma”. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine dell’ termine dell’incontro tra governo e sindacati sulle pensioni non ammette sconti.
Secondo le stime dell’Istat, l’aspettativa di vita aumenta rispetto al 2013 e di conseguenza anche l’età pensionabile. E in base alla riforma Forner dal 2019 si andrà in pensione a 67 anni tondi e non più a 66 anni e sette mesi come succede oggi. Una decisione fortemente osteggiata dai sindacati, che avevano trovato una sponda all’interno del Pd, con il ministro Maurizio Martina,
“Abbiamo stabilito un tavolo che avrà aspetti tecnici e politici che avrà la possibilità di estendere le categorie di lavori gravosi”, ha aggiunto Padoan. Il tavolo sulle pensioni “valuterà la possibilità di modificare e migliorare i meccanismi che determinano l’età pensionabile sotto il vincolo che queste modifiche non intacchino la sostenibilità” dei conti.
“Per noi il meccanismo sull’aspettativa di vita è ingiusto”, ha commentato la segretaria Cgil Susanna Camusso, che ha sottolineato che “la discussione si è svolta in un sentiero difficile” e che lunedì prenderà il via il tavolo tecnico, i cui primi risultati saranno verificati il 13 novembre.
“L’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita non è una decisione di questa legge di bilancio. E’ una norma varata dai governi precedenti che è già stata attuata due volte in questi anni”. E’ quanto avrebbe detto il premier Paolo Gentiloni ai sindacati. “Il Parlamento è naturalmente sovrano – avrebbe aggiunto secondo fonti presenti alla riunione a Palazzo Chigi – ma noi non escludiamo che si possa correggere qualcosa in un tavolo tecnico di confronto con le parti sociali. Possiamo discutere subito di misure che riguardano categorie specifiche e casi particolari, individuando i lavori più gravosi e ragionare anche sui metodi di calcolo dell’aspettativa di vita. La premessa è non superare i principi generali della norma sull’aspettativa di vita”.
Secondo Gentiloni “quei principi rimangono validi e non possono essere messi in discussione per la credibilità internazionale del Paese. Ma possiamo discutere con le parti sociali di situazioni specifiche e le cose eventualemte da correggere per sottrarre alcune categorie all’automatismo in ragione della gravosità di alcuni mestieri, individuando queste fasce di lavoro con la sostenibilità economica. Credo sia nell’interesse del Governo e dell’importanza del dialogo sociale individuare insieme queste fasce in un tavolo comune con il sindacato”. Il confronto tecnico continuerà il 13 novembre.