Le apparenze a volte ingannano. Sulla prescrizione il governo balla ancora, e pericolosamente. In Consiglio dei ministri arriveranno il disegno di legge sulla riforma del processo penale assieme al ‘lodo Conte bis’ – Alfonso Bonafede dixit -, ma Italia viva ha confermato di non avere alcuna intenzione di lasciare passare la soluzione figlia della mediazione tra Pd, M5S e Leu. “Vìola almeno tre regole costituzionali”, avvisa Matteo Renzi. “E’ invotabile”, tuona Lucia Annibali soltanto pochi minuti dopo aver incassato la bocciatura del suo emendamento al Milleproroghe, che avrebbe rinviato al 2021 gli effetti della riforma Bonafede. Un secco 49 a 40, nonostante i voti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Una collaborazione che potrebbe ripetersi in commissione Giustizia al Senato, dove FI ha presentato due emendamenti al dl Intercettazioni che puntano a cancellare la legge Bonafede. Lo smottamento della maggioranza alza il clima di tensione ben oltre il livello di guardia, tanto che la presenza dei ministri Iv al Cdm è tutt’altro che scontata. La capo delegazione, Teresa Bellanova, è a Mosca e non tornerà in tempo e anche la ministra Elena Bonetti potrebbe disertare.
Nel frattempo scoppia la polemica per la scelta delle opposizioni di appoggiare il lodo Annibali. Il dem Walter Verini cannoneggia contro il suo ex segretario: “Renzi è tanto garantista che vota con Salvini”. La risposta arriva da fonti di Iv: “Il Pd è diventato un partito giustizialista e grillino, tradisce la stagione riformista e il garantismo”. L’ex premier, invece, usa Twitter per mandare un messaggio chiaro agli alleati: “Pd e M5S hanno votato contro salvando la legge Bonafede, giustizialista. Alla Camera hanno i numeri loro: 1-0 per i giustizialisti. Vediamo tra due mesi come finisce al Senato…”. Ai suoi, invece, il leader di Iv avrebbe fatto sapere di concedere due mesi di tempo: “Da qui a Pasqua, se la prescrizione cambia, bene. Altrimenti porteremo in Senato la sfiducia a Bonafede, che ci accusa ancora di molestie”. Dal Nazareno i cannoni sono comunque ben puntati verso il partito dell’ex segretario. Tanto che il vicecapogruppo alla Camera, Michele Bordo, usa ironia amara per fotografare il momento: “Il 2-0 per Renzi sarà quando, votando con Salvini, farà cadere il governo? Noi non lo permetteremo”.
Nella rissa mediatica tra le forze di maggioranza entra anche la legge Spazzacorrotti, dopo l’esame della Corte costituzionale, che considera “illegittima l’applicazione retroattiva” della norma. Il Guardasigilli, però, si è affrettato a chiarire che “l’intervento è sulla interpretazione della legge”, ammonendo “tutti ad attendere le motivazioni, lasciando la Consulta fuori da ogni pretesto per fare polemica politica”. La bufera nel mondo politico si riverbera, poi, anche sul mondo dei social, che prende di mira Lucia Annibali con alcuni spregevoli commenti inneggianti all’uomo che le sfigurò il volto nel 2013. Alla deputata di Iv è arrivato il sostegno unanime di tutti i partiti e del presidente della Camera, Roberto Fico, oltre che del ministro Bonafede. Ma in Cdm la ‘battaglia’ politica riprenderà sulla prescrizione. Con Renzi pronto a intonare le note di Vasco Rossi ai suoi alleati: ‘Non sorridete, gli spari sopra, sono per voi’.