Parliamo di alcuni dati importanti di questa edizione del Mondiale 2014: il Brasile, anche in qualità di padrone di casa che non ha dunque dovuto affrontare le qualificazioni, si conferma la squadra più presente alle fasi finali di Coppa del Mondo.
Questa è la presenza numero 20 per la Seleçao con Italia e Germania che seguono con 18 presenze, l’Argentina con 16 e il Messico con 15. C’è un solo paese all’esordio assoluto: si tratta della Bosnia Erzegovina che punta molto sull’entusiasmo di un paese e di un popolo che anche da stati diversi si è ritrovato e ha deciso di puntare moltissimo anche sui giocatori di origine bosniaca.
Atleti che sono nati all’estero ma che non hanno avuto dubbi quando si è trattato di scegliere il passaporto. Pensate a quanti giocatori oggi potrebbero giocare nell’esordiente Bosnia: a cominciare da Ibrahimovic. E invece ci sono atleti che a questa nazionale sono arrivati attraverso il dramma: è il caso di Begovic, che ha raggiunto sano e salvo la Germania immediatamente prima del conflitto o di chi come altri è stato letteralmente caricato a forza su un treno verso la Germania poco più che bambino senza più rivedere genitori e parenti. Calciatori adottati da altre famiglie e da altri paesi ma che nel ricordo di chi non c’è più e nel conflitto che ha dissolto la ex Yugoslavia è scomparso ha scelto le sue radici.
Sotto questo aspetto la presenza della Bosnia ai Mondiali è una storia davvero importante e significativa: più di tanti dati e statistiche nel rispetto di chi c’è sempre stato, o quasi.
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