Le superstar Lionel Messi e Kylian Mbappé sono il volto copertina, ma quella tra Argentina e Francia si presenta di per sé come una delle finali più affascinanti e dall’esito incerto delle ultime edizioni del Mondiale. Una squadra sudamericana e una europea di fronte, entrambe di grande tradizione e a caccia della terza Coppa del Mondo, con due filosofie di calcio diverse a confronto. Leo, all’ultima recita in carriera nella rassegna iridata, insegue il mito e la leggenda di Diego Armando Maradona, l’ultimo a riportare l’Albiceleste in cima al mondo nel 1986. Kylian vuole guidare i compagni al secondo successo di fila dopo il trionfo in Russia 2018, per un ‘back to back’ ad appena 23 anni che rievocherebbe il percorso e le gesta di Pelé. Storia e attualità si intrecciano, anche se alla fine sarà solo una delle due nazionali a far festa.
La finale si annuncia equilibrata – non a caso anche per i bookie le quote sono alla pari – e anche per questo i due tecnici fanno pretattica alla vigilia. L’Argentina, eccezion fatta per il ‘Papu’ Gomez, può contare su tutti gli effettivi, compreso Di Maria, l’uomo che potrebbe sparigliare le carte qualora Scaloni dovesse lanciarlo dal 1′. Anche Didier Deschamps, alle prese con un gruppo flagellato da un virus influenzale, non si è sbilanciato. L’allarme in casa Francia sembra comunque rientrato, visto che sia Ibrahima Konaté che Raphael Varane sono tornati ad allenarsi in gruppo, al pari di Adrien Rabiot e Kingsley Coman. Restano da capire le condizioni effettive dei calciatori colpiti dall’influenza nei giorni scorsi. L’Albiceleste potrà contare su un maggiore tifo sugli spalti, ma in tribuna è atteso anche il presidente francese Emmanuel Macron, che verrà a Doha in compagnia di una delegazione che comprende tra gli altri N’Golo Kanté e Paul Pogba, oltre che una serie di figure di spicco del mondo dello sport transalpino. Non ci sarà invece nonostante le speculazioni dei giorni scorsi Karim Benzema. A tal proposito Deschamps è stato molto chiaro. “Non mi occupo di inviti per giocatori infortunati o ex giocatori. Alcuni ci saranno, altri no, io questo non lo so – ha evidenziato – Io ho 24 calciatori da gestire, fare questa domanda è una mancanza di rispetto per loro”.
Non ha di questi problemi Lionel Scaloni, spinto da un paese intero che sogna di rivivere la gioia di Città del Messico. Dopo tante delusioni in Nazionale Messi vuole raccogliere il testimone da Maradona e diventare leggenda vivente, attorno a lui c’è un gruppo di giovani e meno giovani cresciuto con il mito della ‘Pulce’ che spera di entrare nella storia dalla porta principale. Dopo il clamoroso scivolone all’esordio contro l’Arabia Saudita quello della Seleccion è stato un percorso in crescendo. “Siamo felici di sapere che l’altra squadra è considerata favorita, ma non ci sentiamo inferiori a nessuno – sottolinea il portiere Emiliano Martinez, uno degli eroi nella vittoria ai quarti contro l’Olanda – È stato un cammino pazzesco, dopo quel ko ci siamo detti che avremmo dato tutto per giocare la finale della Coppa del Mondo”. Scaloni invita i suoi ragazzi a “godersi” il momento e mette in guardia: non sarà solo un confronto tra Mbappé e Messi. “E’ una sfida tra Argentina e Francia, va oltre il loro duello. Entrambe le squadre hanno molte armi e ci sono tanti altri giocatori che possono decidere la partita, non solo loro due – ha evidenziato – La Francia ha altri giocatori che lo servono e lo rendono ancora più forte. È ancora giovane e continuerà a migliorare, su questo non ci sono dubbi”. Ma nell’ultimo atto del Mondiale il ct argentino punterà una fiche su Leo. Sperando sia quella vincente.