Un derby che smuove la città e che in qualche modo è vissuto più tra i bar e nei quartieri visto che le ultime vicissitudini del Verona, retrocesso anche in Serie C prima di rinascere a nuova vita, non hanno consentito moltissime esperienze della stracittadina scaligera nella massima serie.
In definitiva si tratta solo della seconda stagione e del quarto derby che le due squadre veronesi giocano in Serie A: ma questo non vuol dire che la partita non sia particolarmente sentita. In particolare dai tifosi dell’Hellas che dopo anni di sudditanza, dall’alto del loro secco 3-0 inflitto al Genoa la settimana scorsa, e soprattutto dai sedici punti in classifica in più, vogliono prendersi la loro rivincita.
Il Chievo, apparso molto dimesso contro il Milan nell’ultimo turno di campionato, ha soltanto due lunghezze di vantaggio sul Livorno terz’ultimo in classifica; e considerando la combattività degli amaranto, i clivensi non si possono certo considerarsi in salvo, come il Bologna e altre squadre ancora troppo a rischio indipendentemente dai punti che hanno.
Sia per Corini che per Mandorlini è la sfida più importante dell’anno.
Il Verona nonostante la serie sconfitte interrotta contro il Genoa non ha ancora rinunciato al proprio sogno Europa League, soprattutto ora che Toni è tornato al gol.
Corini recupera Guana e Rigoni; Mandorlini non ha problemi di formazione e anzi recupera Romulo a centrocampo con Agostini che prenderà il posto di Albertazzi, squalificato per un turno.
Il Chievo ha vinto l’unico derby giocato in casa in Serie A: stagione 2001/02 con Delneri in panchina e vittoria per 2-1. Due successi del Chievo e uno dell’Hellas finora: mai un pareggio, che per altro il Chievo non centra da dieci giornate di campionato a questa parte con tre vittorie e sette sconfitte in questo parziale.
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