Piazza Duomo si trasforma in un red carpet. Non sono gli Oscar né il Festival di Cannes ma l’occasione è imperdibile: Quentin Tarantino è in città. L’appuntamento è per l’uscita del suo libro ‘Cinema Speculation’, edito da La Nave di Teseo, con un evento in programma alla nuovissima libreria Mondadori nel centro del capoluogo meneghino. “Ventottomila copie vendute in pochi giorni. Si realizza un sogno oggi ad averlo a Milano – dice Elisabetta Sgarbi, ideatrice e direttrice della Milanesiana – Come editrice, direttrice e amante del cinema. Sono 24 anni che gli faccio la corte, oggi posso dire che ce l’abbiamo fatta”.
All’evento, in collaborazione con La Milanesiana, giunta alla sua 24esima edizione, sembrava che Tarantino dovesse parlare insieme ad Antonio Monda: ma i fan che sono accorsi per sentirlo sono rimasti un po’ delusi, c’è stato ‘solo’ un firmacopie. Poco male per le centinaia di persone che si sono messe in coda fin dall’ora di pranzo, arrivando anche da molto lontano per poterlo vedere e scambiare qualche parola con lui. “Un film su Silvio Berlusconi? We’ll see, Vedremo”, dice a LaPresse, durante l’unico momento in cui è stato possibile avvicinarlo, scoppiando a ridere. La stampa entra dietro di lui, ma poi viene invitata a uscire. A tutto il pubblico viene chiesto di non usare i telefonini per foto e video, un’abitudine duranti gli incontri con Tarantino. Dice solo due parole in italiano: “Grazie grazie”, dopo aver ricevuto da Elisabetta Sgarbi il premio Omaggio al Maestro della Milanesiana. Tra le motivaziono del premio il fatto che “i film di Tarantino hanno rivoluzionato la storia della settima arte, mescolando alto e basso” perché “i grandi artisti non copiano, rubano, rubano per creare qualcosa che non si era mai visto prima”.
Tra i fan c’è chi è arrivato da Ravenna, come Manuel e Luca, che raccontano a LaPresse: “Siamo venuti apposta, speriamo di poterlo anche solo vedere prima di ripartire”. E poi tanti ragazzi giovani, in prima fila davanti alle transenne. In mano hanno libri, dvd, vinili. “Sono qui da quattro ore”, dice un’altra ragazza, milanese.
Tarantino è arrivato all’incontro con la mascherina chirurgica, in jeans e t-shirt, con sopra una camicia a mezze maniche. Entrando alla libreria ha stretto le mani dei fan, firmato autografi, sorriso a tutti. Accolto tra gli applausi e i cori ‘Quentin Quentin’.
Il libro è la storia del regista premio Oscar da bambino, quando passava le giornate nelle sale cinematografiche con ‘gli adulti’, osservandoli, come un etologo. Guardando i film in sala, ma anche il mondo dei suoi genitori, quello di Hollywood, annusando l’aria che si respirava tra gli amanti del cinema. Racconta, nel libro, i film che gli hanno cambiato la vita e rivela anche aneddoti divertenti: “C’era qualche film in grado di sconvolgermi? Sì. Bambi”.
Il successo di Tarantino è consacrato da ‘Pulp Fiction’, che ha vinto un Oscar per la miglior sceneggiatura e la Palma d’oro al Festival di Cannes. Con ‘Django Unchained’ ha vinto un altro Oscar. Sul suo futuro da regista ci sono varie ipotesi. “Faccio un appello perché Quentin continui a girare e non si fermi”, dice Monda dall’interno della libreria. E glielo chiedono anche i fan.