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Rom, Dijana Pavlovic: “Censimento illegale, l’odio di Salvini degenererà”

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

Il censimento “è illegale. L’odio di Salvini degenererà in violenza. Dovrebbe pensare ai suoi figli, il mio è sensibile alle sofferenze altrui”. Dijana Pavlovic, attrice, mediatrice culturale, attivista per i diritti umani e già candidata alle ultime Europee di origine rom, commenta così la proposta del ministro dell’Interno.

Cosa pensa del censimento?

Su base etnica è illegale, un meccanismo infernale che ha già portato ad Auschwitz. Siamo la minoranza storico-linguistica più grande in Europa con 18 milioni di persone. In Italia siamo pochissimi, lo 0,03 % della popolazione. Salvini vuole sapere dove e come viviamo? Ci riconosca come popolo. Dopodiché ci autodichiariamo e lui potrà avere i dati.

Ciclicamente i rom sono oggetto di dibattito accostato al tema sicurezza.

Ce lo aspettavamo dal Governo giallo-verde. E’ un argomento che con l’inasprimento dei toni di odio trova consenso. Vorrei chiedere a Salvini e Di Maio se sono intenzionati ad affrontare seriamente il problema rom che riguarda appena 25-26 mila persone in tutta Italia, di cui la metà minori: non possiamo venire trattati come un problema di sicurezza.

Quando si parla di rom si pensa ai campi come base logistica dei criminali.

Che ci sia la criminalità nei campi è evidente. Ma non li abbiamo inventati noi, bensì le istituzioni italiane. E se per quarant’anni ghettizzi e segreghi ovviamente in questi luoghi nasce la criminalità. E’ un fenomeno di qualsiasi baraccopoli e favela del mondo.

Come si risolve?

Occorre dialogare e cercare soluzioni condivise. Bisogna mettere in moto risorse, assicurare case e lavoro. È necessario investire con una strategia a medio lungo termine per portare le famiglie a una situazione di normalità.

Quindi non sono i rom a voler rimanere nei campi?

Non siamo nomadi da più di un secolo. La Meloni dice “se sei nomade devi ‘nomadare'” e fa la figura dell’ignorante. Il problema è che se vieni riconosciuto come ‘zingaro’ nessuno ti affitta una casa. Se poi sulla carta d’identità c’è l’indirizzo di residenza in un campo, allora non puoi nemmeno aspirare ad avere lavoro.

Salvini dice che ai vostri bambini non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché preferite “introdurli alla delinquenza”.

E’ la ruspa che impedisce ai bambini di andare a scuola. Chi inizia la prima elementare ha subito almeno tre sgomberi. Senza stabilità è impossibile andare a scuola. Iniziamo con dargli un posto dove dormire, giocare, fare i compiti e lavarsi e a formare le insegnanti affinché non si verifichino discriminazioni in classe. Che putroppo avvengono.

Se da una roulotte ci sposta in un palazzo, i problemi finiscono?

Un’amica avvocato di origine rom ha una bimba di cinque anni, bionda con gli occhi azzurri. Vive in una casa. La piccola ha un cognome rom abruzzese riconoscibilissimo e non vuole più andare alla scuola materna perché i compagni ogni volta che hanno un contatto con lei vanno a lavarsi le mani.

Avete paura?

Quando esco di casa e al bar incrocio gli stessi uomini che hanno picchiato mio marito perché è sposato con una ‘zingara’. Il timore è che l’odio degenererà. Ogni frustrato nutrito d’odio si sentirà sempre più autorizzato a uccidere. E quando Salvini parlando di rom dice “purtroppo gli italiani ce li dobbiamo tenere”, cosa si pensa possa succedere? A meno che non siamo morti, chiaramente. Allora il problema per qualcuno sarebbe risolto.

Qual è il luogo comune che più detesta sui rom?

Che sfruttiamo e rubiamo i bambini. Chi ci insulta dovrebbe pensare a come educa i propri giovani e cosa potranno diventare da grandi pieni di rancore verso l’altro. A Salvini consiglio di occuparsi dei suoi di figli. Io il mio lo educo bene: è orgoglioso delle sue origini rom, e soffre quando sente che i bambini muoiono in mezzo al mare.
 

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