I clienti dei supermercati possono portarsi da casa i sacchetti per l’ortofrutta e non sono obbligati ad acquistare quelli forniti dal negozio. E’ quanto prevede una circolare del ministero della Salute diffusa lunedì, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 21 marzo scorso che aveva detto sì ai sacchetti da casa. I sacchetti portati da casa devono comunque essere “idonei a contenere alimenti quali frutta e verdura, autonomamente reperiti dal consumatore”, si legge nella circolare.
“L’utilizzo e la circolazione delle borse in questione, in quanto beni autonomamente commerciabili, non possono essere sottratte alla logica del mercato e, dunque, è da ritenere coerente con lo strumento scelto dal legislatore, la possibilità per i consumatori di utilizzare sacchetti dagli stessi reperiti al di fuori degli esercizi commerciali nei quali sono destinati ad essere utilizzati – si legge nella circolare -. Deve, pertanto, ammettersi la possibilità di utilizzare, in luogo delle borse ultraleggere messe a disposizione, a pagamento, nell’esercizio commerciale, contenitori alternativi alle buste in plastica”.
Secondo la circolare del ministero della Salute “laddove il consumatore non intenda acquistare il sacchetto ultraleggero commercializzato nell’esercizio commerciale per l’acquisto di frutta e verdura sfusa, può utilizzare sacchetti autonomamente reperiti solo se comunque idonei a preservare l’integrità della merce e rispondenti alle caratteristiche di legge”. E “alla luce del parere del Consiglio di Stato” deve trattarsi di “sacchetti monouso (quindi, non riutilizzabili), nuovi (quindi, non utilizzati in precedenza), integri, acquistati al di fuori degli esercizi commerciali, conformi alla normativa sui materiali a contatto con gli alimenti e aventi le caratteristiche ‘ambientali'”, previste dalle legge che ha introdotto l’obbligo delle bio shopper a pagamento per l’ortofrutta entrati in vigore in Italia lo scorso 1 gennaio.
Il ministero mette in guardia i titolari dei supermercati: “Ciascun esercizio commerciale sarà dunque tenuto alla verifica dell’idoneità e della conformità a legge dei predetti sacchetti utilizzati dal consumatore, siano essi messi a disposizione dall’esercizio commerciale stesso, siao essi introdotti nei locali autonomamente dal consumatore”, potendo “vietare” i “sacchetti non conformi alle caratteristiche sopra riportate”. Il ministero della Salute vede inoltre “possibili criticità connesse alla diversità di peso dei ‘contenitori alternativi'” rispetto ai sacchetti dei supermercati. Le bilance delle casse, si legge nella circolare, “sono tarate in modo da sottrarre dal peso di frutta e verdura la tara del sacchetto messo a disposizione del cliente (4-6 grammi circa). L’uso dei ‘contenitori alternativi’ acquistati al di fuori degli esercizi commerciali impedirebbe il calcolo corretto della tara”.
“Tutte le nostre richieste sono state accolte – afferma il presidente Carlo Rienzi del Codacons -. Ora i supermercati dovranno obbligatoriamente consentire ai consumatori di portare borse della spesa da casa e l’ingresso negli esercizi commerciali di sacchetti e buste riutilizzabili”.