Il 2018 parte all’insegna degli sconti. Tra domani e sabato inizieranno in tutta Italia i saldi invernali del nuovo anno. La prima regione a partire sarà la Basilicata, martedì 2 gennaio, cui seguirà la Valle D’Aosta il 3 gennaio. In tutte le altre regioni, le vendite di fine stagione scatteranno venerdì 5 gennaio, con l’esclusione della Sicilia che inizierà per ultima sabato 6 gennaio, in coincidenza con l’Epifania.
Particolarmente elevata – si legge in una nota di Confesercenti – l’adesione di negozianti e consumatori: a partecipare alle prossime vendite di fine stagione saranno circa 280mila attività commerciali, inclusi praticamente tutti i negozi di moda e di tessili, che praticheranno subito sconti del 30-40%. Interesse top anche tra i clienti: circa un italiano su due (il 47%) ha già deciso che approfitterà dell’occasione per fare almeno un acquisto, valutando di investire, in media, 150 euro a persona. Ecco il risultato dell’indagine sui saldi invernali condotta da Confesercenti in collaborazione con SWG (campione di 600 commercianti e 1.500 consumatori).
I CONSUMATORI. Oltre al 47% di italiani che hanno già deciso di partecipare ai saldi, c’è anche un altro 41% di nostri concittadini che valuterà le occasioni di risparmio prima di decidere se acquistare o meno. Intanto, chi ha già deciso di acquistare prevede in media un budget di 150 euro a persona, e l’86% si dice pronto a spendere come o più dello scorso anno. Si cercheranno, in particolare, scarpe: un nuovo paio è l’acquisto in saldo più desiderato dagli italiani, indicato dal 28%. Seguono i prodotti di maglieria (22%) e i pantaloni (14%). Alto l’interesse anche per i prodotti tessili e moda per la casa (9%) e per i capispalla, come giubbotti e giacconi, ricercati dal 7%.
I NEGOZI. In totale, aderirà ai prossimi saldi una su tre delle oltre 800mila attività commerciali italiane. Quest’anno sarà particolarmente alto lo sconto medio di partenza: il 56% dei negozi partirà con il 30%, mentre il resto praticherà riduzioni iniziali ancora più sostanziose, comprese tra il 40 ed il 50% del prezzo di cartellino. Sconti più sostanziosi del normale per sopperire ad un anno che, per il commercio moda, è stato ancora fiacco. Lo stato di persistente sofferenza del settore – fa sapere Confesercenti – risulta evidente dalle tante chiusure registrate durante l’anno: secondo le stime dell’Osservatorio Confesercenti, le imprese del settore tessile, abbigliamento, pelli, cuoio e calzature nel 2017 sono diminuite rispetto al 2016 dell’1,9%, pari appunto a 2.406 imprese. Tra le regioni, il calo più forte si registra in Piemonte (-3,2%), Trentino Alto Adige (-3,4%), Umbria (-4,2%) e Valle d’Aosta (-6,9%). Più contenuti i cali di imprese del Lazio (-1,1%) e della Campania (-0,9%). Tra le province, la maglia nera va a Terni, dove la diminuzione di negozi di moda tocca il -8,5%. Seguono la provincia d’Aosta (-6,9%), Pavia (-5,2%) e Padova (-4,9%).
“Quest’anno gli sconti di partenza saranno più alti della media, ed i saldi invernali somiglieranno un black friday ‘sotto casa’, solo più accessibile e di maggiore durata”, spiega Roberto Manzoni, presidente di Fismo Confesercenti. “E in più con tutti i vantaggi del negozio tradizionale: conoscere i prodotti ed essere conosciuti dal commerciante, con cui si costruisce un rapporto di fiducia, e poter valutare toccando con mano i prodotti da acquistare. Un’occasione di risparmio per i consumatori, ma anche di vendita per le imprese, che cercano l’inversione di tendenza dopo l’ennesimo anno fiacco. Anche le vendite di Natale, seppure positive, sono state sotto le attese. E senza una ripresa sostenuta, il settore del commercio moda – conclude – continua a soffrire: nel 2017 sono spariti altri 2.400 negozi, più di 6 al giorno”.