“A Di Maio chiederò un incontro prima del secondo giro di consultazioni sulla disponibilità a trovare un’intesa. Al di là dei veti, chiederemo: ‘facciamo qualcosa o no?’ Se la risposta è no si torna al voto“. Matteo Salvini ha proposto un incontro al capo politico pentastellato e lo fa da Redipuglia, in Friuli Venezia Giulia, dove è iniziato il tour a supporto della candidatura di Massimiliano Fedriga alla presidenza della Regione, al voto il prossimo 29 aprile. E poi ha ribadito: “Se tutti rimangono sulle proprie posizioni, l’unica via che rimane è quella del voto. Ci sono il 51% di possibilità di fare governo tra centrodestra e Cinquestelle”. Ma su Twitter è arrivata la risposta Luigi Di Maio: “C’è lo 0% di possibilità che il Movimento 5 Stelle vada al governo con Berlusconi e con l’ammucchiata di centrodestra”.
Sì a dialogare con il M5S ma fuori il Pd, ha ribadito. “Che cosa hanno votato gli italiani? Il centrodestra è stata la coalizione che ha preso più voti, il M5S il partito più votato. Escludo qualsiasi accordo di governo con il Pd, si parte dalla coalizione più votata. Mancano dei voti: a chi li chiedo? A caso, alla gente che passeggia in Parlamento? No, ai Cinquestelle. A livello nazionale – ha sottolineato Salvini prima della visita al sacrario che custodisce le spoglie di 100mila caduti dell prima guerra mondiale – il quadro è chiaro: il centrodestra ha vinto, spetta a noi l’onore e l’onere di provare a governare questo Paese. Da soli non ce la facciamo – ha proseguito – escludo di unirmi al Pd di Renzi, Boschi e Serracchiani. Il dialogo è quindi possibile con i 5 Stelle se la smettono di porre veti e di mettersi al centro del mondo, visto che sono arrivati secondi e non primi. Ho voglia di dialogare – ha aggiunto il leader del Carroccio – ho voglia di costruire, di cancellare la legge Fornero, di ridurre le tasse, di espellere un po’ di clandestini”. E ha ribadito: “Ci proverò fino all’ultimo, se non fosse possibile la parola torna agli italiani”.
Infine, Salvini ha sottolineato come “di veto in veto in veto non si va lontani: bisogna rispettare il voto degli italiani. Gli italiani hanno dato più voti alla coalizione di centrodestra e tanti voti ai 5 Stelle che sono arrivati secondi. Queste due forze devono avere la resposabilità di mettersi attorno a un tavolo e ragionare di pensioni, tasse, giovani, Europa, giustizia, lavoro e scuola. Io sono pronto a farlo anche domani”.