La scuola è una “questione nazionale” e un “paese che pensa al futuro diventa più forte per questa capacità”. Sergio Mattarella inaugura il nuovo anno scolastico a Taranto nel plesso Giovanni Falcone dell’Istituto Comprensivo “Luigi Pirandello” nel quartiere Paolo VI della cittadina pugliese. Circa 800 studenti, provenienti da tutta Italia, hanno accolto il capo dello Stato e il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, che prima della cerimonia nel cortile della struttura hanno visitato i laboratori grafico, musicale e multimediale dell’istituto. La scuola primaria “Giovanni Falcone” è stata recentemente distrutta da atti vandalici e il presidente oggi ha fatto riferimento proprio a quell’episodio: “È motivo di sollievo, di grande importanza, dopo aver visto in tv gli effetti delle incursioni dei vandali nella Pirandello, sapere che, qui a Taranto, la cittadinanza intera si è mobilitata, stringendosi intorno ai docenti, ai genitori e agli studenti, manifestando la propria condanna per i gravi danneggiamenti e, insieme, la volontà di recupero”. Un gesto che Mattarella condanna perché “quando si danneggia una scuola, viene ferita l’intera comunità nazionale”. “Qualcuno di voi ha scritto: la scuola non si tocca – ha rilevato – È una saggia considerazione, perché la scuola è patrimonio di tutti”. L’inquilino del Colle infatti pone l’accento sull’importanza della scuola come “motore di cultura e, quindi, di libertà, di eguaglianza sostanziale” per questo deve essere “veicolo di mobilità sociale”. E ha ribadito: “Non dobbiamo mai smettere di chiederci in che modo sia possibile investire di più, e sempre meglio, nella scuola”.
Un ragionamento che non può non portare il presidente della Repubblica a fare alcune considerazioni sul dibattito politico: “Si deve tener conto, naturalmente, che i temi della scuola, per la loro delicatezza e importanza, stanno molto a cuore a tante persone, a tutti, in realtà. E’ comprensibile, quindi, che vi siano diverse opinioni” ha detto. “Proprio per questo vi è bisogno di confronto, sereno e obiettivo, sulle politiche scolastiche, iniziando dalle forze politiche e sociali. Una dialettica vivace, anche serrata, è certamente proficua – ha aggiunto – L’importante è che convenienze, particolarismi e, talvolta anche strumentalità, non frenino lo sviluppo adeguato del sistema scolastico”.
Mattarella non nega che nel mondo della scuola “emergono diverse tematiche sociali, delicate e importanti” e su queste il capo dello Stato mette un punto: “Quello della qualità delle aule e della sicurezza delle scuole; quello del bullismo – anche nella sua versione, ancora più micidiale, del cyber bullismo; quello dell’abbandono scolastico; quello dell’integrazione, fenomeno grande e crescente, in Europa e nel mondo”. E sui vaccini, su cui impazza la polemica politica, ha chiarito: “Difendono la salute di tutti, nella propria scuola, nel proprio comune, nell’intera Italia”.