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Sea Watch, trattative con l’Europa per sbloccare la situazione. Due persone evacuate

La Sea Watch 3 è ancora attraccata a poche centinaia di metri dalla costa dell’isola di Lampedusa. La riva sembra a portata di mano e, questa notte, sono state evacuate due persone (un minore e un adulto) per motivi sanitari. Si continua a parlare di una soluzione “vicina” (in cui tutti sperano) che passerebbe attraverso i risultati delle trattative avviate nei giorni scorsi e rafforzate dall’intervento del premier Giuseppe Conte sul suo collega olandese Rutte, ai margini del G20 in corso a Osaka in Giappone.

Conte – Secondo Conte, “tre o quattro paesi europei” si sarebbero resi disponibili per accogliere i 40 naufrghi rimasti a bordo della Sea Watch 3: “Si è attivato un meccanismo da parte dell’Europa per la procedura della distribuzione. Con il premier olandese Rutte ho rappresentato l’invito da parte dell’Italia di avviare iniziative di verifica e di controllo perché quella nave batte bandiera olandese. Lui non si sente responsabile sui comportamenti singoli. Stiamo completando le operazioni sulla redistribuzione e se questo avverrà i migranti verranno redistribuiti”. 

Carola Rakete – “Non posso confermare questi rumors ma vedremo”. Così la capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete ha commentato la notizia diffusa dalla stampa della sua iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in collegamento video dalla nave. “Abbiamo infranto la legge – ha spiegato la comandante – in Libia c’è la guerra civile non è un porto sicuro. Sono certa che le corti italiane riconosceranno che la sicurezza delle persone è più importante” dei confini nazionali”. Salvini? “Non ho tempo per lui, ho 42 persone di cui occuparmi. Si metta in fila”.

Portavoce Sea Watch – La cose vengono riferite in modo un po’ diverso dalla portavoce di Sea Watch, Giorgia Linardi: “C’è un contatto con la Germania sia a livello di ambasciata che di governo. Il 13 giugno a Berlino c’è stata la conferenza delle città solidali che hanno dato disponibilità ad accogliere le persone a bordo e di occuparsi del trasferimento. Questa disponibilità è stata riferita ai governo tedesco e italiano. Ma era necessario che i rispettivi ministri dell’Interno si parlassero. Abbiamo avuto notizia di disponibilità anche da parte di altri stati, ma l’Italia non ha dato l’ok allo sbarco per un accordo ancora in divenire. Sarebbe tutto pronto, ma manca l’ok allo sbarco da parte di Salvini”. 

“Ci sono stati dei contatti con l’Olanda. Abbiamo preso diretto contatto con il governo. Sea Watch si è rivolta all’Olanda molto prima del ministero Salvini e ha chiesto responsabilità ma lo stato di bandiera non è stato collaborativo, come gli altri stati” ha aggiunto Giorgia Linardi,

Salvini – Sempre menoi diplomatici i toni di Matteo Salvini: La questione della Sea Watch “è durata anche troppo. Se l’Ue fa quello che deve fare e l’Olanda pure, se tutti fanno il loro dovere il caso si chiude in qualche ora e gli italiani tornano a occuparsi di altro”. E poi: “Io non mi permetto di dare indicazioni a magistratura italiana ma se chiunque di noi non rispondesse a un alt di una pattuglia dei carabinieri ci fermerebbero ci arresterebbero e ci sequestrerebbero l’auto”, ha aggiunto precisando che “qui c’è un equipaggio e un comandante fuori legge che vanno fermati e arrestati, c’è una nave che per la terza volta non rispetta le regole e le leggi e il buonsenso perché sta utilizzando come merce di scambio 40 essere umani, e quindi mi aspetto multe sequestri arresti blocchi e allontamenti e che la Ue che dia cenno di vita. Mi dicano come dove e quando andranno queste persone poi per me in due minuti il caso si chiude”.

 

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